Forza Italia rischia di complicare i piani di Matteo Salvini. Il leader della Lega vorrebbe approvare in via definitiva al Senato entro la fine di luglio il disegno di legge sul nuovo Codice della strada che inasprisce le pene e introduce nuove regole, ma i berlusconiani si sono messi di traverso e hanno presentato 54 emendamenti che – con la sponda delle opposizioni – potrebbero portare il testo, in caso di ok ad alcune modifiche, a un nuovo esame della Camera, che lo aveva già licenziato lo scorso 27 marzo con grandi festeggiamenti del ministro dei Trasporti.

Il partito guidato da Antonio Tajani, che proprio in questi giorni ha vissuto momenti di tensione con il Carroccio sulle posizioni in Europa, ha messo sul piatto oltre 50 dei circa 400 emendamenti presentati. Uno – tra i più discussi – riguarda l’eliminazione dell’obbligo di indossare il casco per chi noleggia un monopattino da 20 km/h di velocità massima, anche se maggiorenne. Ma al di là della condivisibilità delle proposte di modifiche, Forza Italia ne fa una questione di metodo: “Ormai ci siamo rassegnati ad un monocameralismo di fatto per i decreti perché c’è il discorso dell’urgenza. Ma, almeno sui disegni di legge, gli emendamenti chiediamo che vengano discussi ed esaminati”, ha detto il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri.

“Ora ne abbiamo messi a punto una cinquantina – ha aggiunto – e siamo pronti anche a ridurne sensibilmente la portata. Però su questo disegno di legge, così come su altri, vogliamo poter parlare e dire la nostra”. Oltre ai 54 emendamenti degli azzurri, tra le proposte di modifica ci sono anche 11 emendamenti di Fratelli d’Italia, compresa una del relatore Andrea de Priamo. Ci sono poi 192 richieste del Pd, 109 del M5s e così via, comprese 15 del solo senatore delle Autonomie, Meinhard Durnwalder. La buccia di banana per Salvini rischiano però di essere le modifiche avanzate da Forza Italia perché – con un asse strumentale delle opposizioni al momento del voto – la maggioranza può spaccarsi, rischia di andare sotto e, in caso di approvazione, il leader della Lega non vedrà il Codice della strada approvato in maniera definitiva prima della pausa estiva.

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