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Dal G7 al dibattito disastroso con Trump fino a Zelensky chiamato Putin: il mese di lapsus e svarioni che ha portato Biden al passo indietro

Era iniziato tutto l’annuncio dell’assenza alla cena di gala del G7 con il presidente Sergio Mattarella. Il presidente impegnato e un po’ stanco, che già al mattino aveva fatto attendere Giorgia Meloni sul palco per le foto di rito. Poi nel pomeriggio quel momento di confusione e la presidente del Consiglio costretta a “richiamarlo” verso la parte istituzionale della cerimonia con i parà dell’Esercito. E quindi il dibattito disastroso con Donald Trump, che ha avuto vita facile nel rispondere di non aver nemmeno capito cosa volesse dire il presidente degli Stati Uniti. Ancora: le dichiarazioni confuse in un’intervista con un radio e quindi Volodymyr Zelensky chiamato “president Putin”, un lapsus clamoroso. Tutto in un mese, nel corso del quale sono aumentate le pressioni affinché l’ottuagenario inquilino della Casa Bianca facesse un passo indietro e rinunciare alla corsa alle Presidenziali di novembre. Ora il dado è tratto.

La scenetta del G7 – Il 13 giugno in tanti si sono posti qualche quesito, nonostante in molti abbiano puntato il dito contro i trumpiani accusati di fare una narrazione distorta delle condizioni di Biden. La scena è curiosa. A Borgo Egnazia, in Puglia, sono riuniti i leader del mondo. Al termine dei lavori della prima giornata del vertice, si tiene l’esibizione paracadutistica della Brigata Folgore dell’Esercito. A un certo punto, come si vede nel video, mentre tutti i leader seguono l’evolversi dell’esibizione con uno dei parà che srotola una bandiera dopo l’atterraggio, Biden è l’unico che punta lo sguardo altrove rimanendo a osservare un altro militare di fronte a sé con il quale prova a interloquire. A quel punto Meloni, accortasi di quanto stava accadendo, ha attirato la sua attenzione e lo ha riportato vicino al gruppo.

Il disastroso dibattito in tv – Due settimane dopo, la Caporetto del presidente. Il 27 giugno va in onda il dibattito contro Trump negli studi della Cnn. Il presidente appare confuso, esitante, mentalmente sconnesso. Trump travolge lo sfidante, i moderatori, il pubblico con una valanga di falsità e inesattezze. Biden annaspa, mormora, incapace di offrire risposte articolate e dotate di senso compiuto. L’apice si raggiunge sull’immigrazione. La risposta di Biden all’attacco del candidato repubblicano è così incerta e tentennante che lo stesso Trump sembra sorpreso: “Non so davvero cosa abbia detto. Non credo che nemmeno lui sappia quello che ha detto”. Di fronte a milioni di americani, appare chiaro insomma chiaro quello che finora la Casa Bianca e la leadership del partito hanno negato o cercato di nascondere: Biden, 81 anni, non è in grado di reggere altri quattro anni di mandato. È uno spartiacque nella storia di queste Presidenziali.

“Io prima vicepresidente nera” – Il 5 luglio, il presidente è invitato in una trasmissione radiofonica in Pennsylvania. E infila un altro svarione: “A proposito, sono orgogliosa di essere, come ho detto, la prima vicepresidente donna di colore, ho servito con un presidente di colore. Sono orgogliosa della prima donna di colore alla Corte Suprema. Possiamo fare così tanto insieme, non c’è nulla che ci ostacoli, guardate, questi sono gli Stati Uniti d’America”, dice. I riferimenti erano all’essere stato il primo presidente a scegliere come vice una donna di colore (Kamala Harris) ed essere stato lui il vice-presidente di Barack Obama nonché l’inquilino della Casa Bianca a nominare Ketanji Brown Jackson.

“Ecco il presidente Putin”. Ma era Zelensky – L’ultimo lapsus risale allo scorso 12 luglio durante la conferenza stampa al termine del vertice Nato di Washington. Nell’introdurre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’inquilino della Casa Bianca lo confonde col nemico, Vladimir Putin: “Ora il presidente dell’Ucraina che ha molto coraggio e determinazione: signore e signori, il presidente Putin”, dice Biden correggendosi subito dopo. Il numero uno di Kiev ha sorriso e cercato di stemperare i toni: “Sono meglio di Putin”, ha detto. Quindi il Covid e lo stop alla campagna elettorale. Un presidente apparso debole e sempre più isolato dentro il suo partito e tra i finanziatori. Domenica la decisione: “Mi ritiro”. Il dato è tratto.