Cronaca

Torino, cronista pestato da estremisti di destra: identificati 2 militanti di Casapound. Meloni: ‘Inaccettabile’. Pd: ‘Sciogliere gruppi neofascisti’

Prima l’intimazione: “Chi sei? Non scattare foto”. Quindi le minacce, infine l’aggressione di gruppo. Spinte e calci, anche mentre era a terra, che hanno costretto il cronista del quotidiano La Stampa, Andrea Joly, a fare ricorso alle cure mediche in ospedale. La “colpa”? Filmare la “Festa della Torino nera”, organizzata da militanti di estrema destra nel locale Asso di Bastoni, il “pub più odiato di Torino”, come si autodefinisce lo stesso circolo, per i sedici anni della fondazione. È avvenuto tutto sabato sera nel capoluogo piemontese. La festa dell’estrema destra va avanti da ore, alcuni residenti hanno già filmato e fotografato le scene in strada. Fumogeni, cori e canzoni di “area”. Joly passa lì per caso e capisce la notiziabilità dell’evento. Quindi tira fuori il cellulare, inizia a scattare foto e registrare alcuni video.

I filmati e i due identificati di Casapound
I militanti sono in posa davanti a una bandiera di Casapound quando si avvicinano in due e, dopo avergli chiesto se fosse “dei loro”, gli hanno prima intimato di consegnare il telefonino, poi lo hanno minacciato e infine lo hanno preso a calci mentre il cronista tentava di allontanarsi. Le immagini del pestaggio sono stato riprese da diversi abitanti della zona che hanno anche invocato di smetterla e chiamato le forze dell’ordine. Sull’accaduto la Digos ha avviato accertamenti e domenica pomeriggio ha fatto sapere di aver identificato due degli autori: si tratta di militanti di Casapound. Per entrambi, secondo quanto si apprende, si profila una denuncia per lesioni personali collegate all’aggravante del reato commesso “per agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi” che abbiano tra i loro scopi “la discriminazione o l’odio etnico, nazionale, razziale o religioso”. A polemica esplosa, i militanti del circolo hanno provato a giustificarsi sostenendo che Joly “non si è identificato come giornalista ma, anzi, ha spintonato dei ragazzi creando un battibecco”. Quindi aggiungono: “Perché mai i nostri tesserati dovrebbero ‘aggredire’ un giornalista quando sono sempre stati invitati e ospitati, e abbiamo sempre accettato reportage di qualunque testata giornalistica?”.

Meloni: “Punire i responsabili”
L’episodio ha attirato la solidarietà bipartisan della politica con Fdi che ha stigmatizzato la “inaccettabile e inammissibile violenza”. Attorno alle 15 è intervenuta anche la presidente del Consiglio: “Esprimo la mia solidarietà al giornalista Andrea Joly, rimasto vittima ieri sera di un’inaccettabile aggressione a Torino. Un atto di violenza che condanno con fermezza e per il quale mi auguro i responsabili siano individuati il più rapidamente possibile. L’attenzione del Governo è massima e ho chiesto al ministro dell’Interno Piantedosi di essere aggiornata sugli sviluppi del caso”, ha dichiarato Giorgia Meloni. Il capo del Viminale ha poco dopo ringraziato la questura di Torino sottolineando: “Nel nostro Paese, tanto più con il nostro Governo, non ci sarà mai spazio per la violenza di qualsiasi matrice, soprattutto se perpetrata con finalità discriminatorie o ai danni di soggetti fragili o di chi svolge particolari e fondamentali funzioni”.

Le opposizioni: “Sciogliere gruppi neofascisti”
Ma la vicenda di Torino ha soprattutto riacceso lo scontro tra le opposizioni e il governo, nello specifico la premier e il ministro dell’Interno, con il Pd che chiede per voce della segretaria Elly Schlein di sciogliere le associazioni neofasciste: “Esprimo grande preoccupazione per il clima di impunità che continuiamo a registrare di fronte a episodi così gravi: cos’altro dobbiamo aspettare perché vengano sciolte, come dice la Costituzione, le organizzazioni neofasciste? Chiediamo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di intervenire immediatamente”. E parla di “episodio grave e inaccettabile” e “non isolato” anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: “I campanelli di allarme su alcune derive antidemocratiche nel nostro Paese hanno già suonato più volte”, ha scritto sui social. “Alla politica e alle forze sane il compito di intervenire per mettere fine a questi deliranti rigurgiti di arroganza e violenza. A Joly e a tutta la redazione la solidarietà mia e del Movimento 5 Stelle”.

Sindaco e presidente di Regione: “Inaccettabile”
Sull’accaduto è intervenuto anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: “Episodi di violenza e di vile aggressione come questo, di cui mi auguro vengano accertate al più presto le responsabilità, non devono avere spazio nella nostra città: non possono essere tollerati e vanno condannati con fermezza da tutte le forze politiche. La libertà di stampa – prosegue il sindaco – è un pilastro fondamentale della democrazia e ogni attacco a chi esercita il diritto di informare è un attacco ai valori democratici stessi”. Di uguale tenore la dichiarazione del governatore del Piemonte, Alberto Cirio: “La violenza è inaccettabile e va condannata sempre e con nettezza, da qualsiasi parte provenga, e mi auguro che vengano presto accertate le responsabilità. Al cronista Andrea Joly che conosco personalmente e di cui apprezzo il lavoro – dice Cirio – ho voluto confermare poco fa il mio incoraggiamento e gli auguri di pronta guarigione oltre alla garanzia che, per parte nostra, la libertà di stampa sarà sempre considerata un caposaldo della nostra democrazia e difesa da ogni attacco”.