Il primo lo hanno trovato a L’Aquila, il secondo alla stazione Termini di Roma. Sono stati rintracciati dalla polizia due dei tre detenuti che domenica pomeriggio sono evasi dall’istituto penale per minorenni di Roma Casal del Marmo. Il giovane fermato nel capoluogo abruzzese si chiama Mohamed R. e ha raggiunto la città in treno da Roma. È proprio a L’Aquila, infatti, che il ragazzo aveva compiuto i reati per i quali si trovava recluso nella capitale. Il fuggiasco è stato localizzato dalla polizia Ferroviaria e dagli agenti della questura dell’Aquila, allertati dalla polizia Penitenziaria che aveva diffuso le foto dei ricercati. Il secondo è invece stato trovato a Termini. Ancora in fuga il terzo minore.
I tre sono scappati approfittando del caos generato da una maxirissa tra cinquanta detenuti. Erano da poco passate le 17.30 quando i minorenni, tutti di nazionalità tunisina, hanno scavalcato il muro di cinta della struttura penitenziaria dileguandosi nel nulla. La foto del terzo fuggiasco è stata diramata a tutte le pattuglie sul territorio di polizia, carabinieri e Guardia di finanza. I suo volto è stato anche inserito nei database su scala nazionale e internazionale.
Al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza attorno al carcere e delle strade limitrofe che potrebbero aver immortalato la direzione di fuga. Sotto la lente anche gli ultimi contatti in carcere e le persone a loro più vicine. Il più grande del terzetto ha compito 17 anni a novembre mentre il più piccolo ne ha appena 15 anni. Nel loro curriculum ci sono reati per rapina e droga. Due, in particolare, pare fossero considerati più “pericolosi” perché particolarmente violenti e potrebbero avere avuto un ruolo anche nella rissa.
“Non avevamo e non abbiamo molti dubbi sul fatto che i fuggiaschi di ieri, tutti minori, vengano ripresi e ricondotti in carcere in breve tempo. Questo, però, non cancella le falle del sistema le quali, al contrario, vengono ancor più evidenziate dalla certificazione che non si tratti di fughe organizzate. Insomma, basta deciderlo estemporaneamente e si può evadere con evidente facilità”, dice Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. Il sindacalista poi attacca il guardasigilli: “Evidentemente il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo tutto, da cui non si sente una parola quando si verificano questi accadimenti, preferiscono pensare ad altro senza voler rendersi conto che la situazione, alle condizioni date, è destinata a sfuggire completamente di mano”.