È stato arrestato domenica, in Groenlandia, Paul Watson, noto ambientalista, fondatore di Sea Shepherd, cofondatore di Greenpeace e da tempo impegnato contro la caccia alle balene. L’arresto è avvenuto in base ad un mandato internazionale emesso dal Giappone. A renderlo noto – lo riporta il Guardian – la polizia e la fondazione dello stesso Watson.

La polizia danese ha confermato che Paul Watson è stato arrestato dopo essere arrivato a Nuuk sulla nave John Paul DeJoria. Per l’attivista è prevista adesso un’udienza in un tribunale distrettuale dove la polizia richiederà la sua detenzione “prima che venga presa una decisione sull’eventuale estradizione in Giappone”.

La Captain Paul Watson Foundation (Cpwf) ha dichiarato in un comunicato che la barca dell’attivista aveva appena attraccato a Nuuk per fare rifornimento. Watson era in missione per intercettare nel Pacifico Settentrionale la nuova baleniera giapponese Kangei Maru, che da maggio opera in quelle acque, macellando la carne delle balene precedentemente catturate da imbarcazioni più piccole. La Cpwf ritiene che il mandato d’arresto internazionale sia legato ad una red notice dell’Interpol, cioè la richiesta di localizzare, arrestare ed estradare un sospetto criminale da parte delle autorità giudiziarie di una nazione. In questo caso, l’avviso sarebbe arrivato dal Giappone, anche se “la red notice era scomparsa alcuni mesi fa. Eravamo sorpresi, perché poteva significare che era stata ritirata o resa confidenziale. Ora sappiamo che era stata resa confidenziale per dare a Paul un falso senso di sicurezza”, ha riferito la fondazione. Lunedì il governo giapponese non ha commentato la notizia, ma una portavoce ha confermato ad AFP che la guardia costiera giapponese era al corrente dell’arresto di Watson.

Nei video pubblicati sui social dalla CPWF, si vede Watson che viene ammanettato a bordo della sua barca dalla polizia danese. Non è la prima volta che il fondatore di Sea Shepherd viene arrestato. La nave giapponese che avrebbe voluto intercettare contiene 40 container freezer in grado di conservare 15 tonnellate di carne di balena ciascuno. Il Giappone nel 2019 ha ripristinato la caccia alle balene – nonostante il consumo sia in calo – dopo 33 anni di interruzione. La pratica era stata interrotta nel 1986, in seguito a una moratoria imposta dall’International Whaling Commission (IWC), l’organizzazione internazionale che si occupa di regolare la caccia ai cetacei nel mondo. Prima di ritirarsi dalla IWC, il Giappone aveva continuato a praticarla sostenendo che fosse “a scopo di ricerca scientifica”.

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