Le sue foto mentre timbrava il cartellino in mutande hanno fatto il giro del mondo ma l’ex vigile di Sanremo Alberto Muraglia incassa la vittoria definitiva anche in Cassazione. La Suprema Corte ha respinto il ricorso del Comune contro la sentenza della Corte di Appello civile che aveva già bollato come illegittimo il licenziamento di Muraglia. Il Comune ha dovuto dare tutti gli arretrati all’ex agente di polizia locale, circa 130mila euro. Muraglia ha accolto la decisione della Cassazione con grande soddisfazione.
“Obiettivamente lui ha ragione – ha spiegato il suo legale – È emerso che la realtà era molto diversa da quella che poteva apparire da quelle foto”. Non solo: ora infatti inizia un’altra battaglia per l’ex vigile in merito all’ammontare del risarcimento, che secondo i legali non avrebbe contemplato alcune voci, come le somme per le ferie non godute, la rivalutazione e gli interessi.
Muraglia venne licenziato nell’operazione “Stachanov” della Guardia di Finanza, nel 2015, per truffa ai danni dello Stato nel famoso caso dei “furbetti del cartellino”. L’ex vigile venne immortalato in una foto mentre timbrava il cartellino per andare al lavoro senza pantaloni. Per risarcire Muraglia il Comune ha dovuto riconoscere un debito fuori bilancio.
Già dopo l’assoluzione in primo grado, il suo avvocato aveva spiegato: “Svolgeva gratuitamente anche il lavoro di custode del mercato, per questo gli era stato dato in cambio l’alloggio. La timbratrice era proprio accanto all’abitazione”. Per “quattro volte in un anno”, aveva ricostruito, è “capitato che Muraglia abbia timbrato mentre si vestiva o abbia chiesto alla moglie di farlo perché non poteva. Esattamente come fanno tutti i vigili di questo mondo che prima timbrano e poi indossano la divisa. Ma, come abbiamo dimostrato, pochi istanti dopo era già in servizio e faceva multe. Non ha rubato un euro all’amministrazione”.
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La Redazione
Palermo, 23 lug. (Adnkronos) - La strage di Steccato di Cutro, che la notte del 26 febbraio del 2023 costò la vita ad almeno 98 migranti, molti corpi non furono mai ritrovati, "si poteva evitare". Ne sono convinti i magistrati di Crotone che hanno inviato l'avviso di conclusione delle indagini ai sei indagati. Si tratta di uomini della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Il reato è di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Le accuse della procura sono a carico di Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa del Comando provinciale della Gdf e del Roan di Vibo Valentia; Antonino Lopresti, ufficiale in comando tattico presso il Roan di Vibo Valentia, Alberto Lippolis, comandante Roan di Vibo Valentia, Nicolino Vardaro, comandante Gruppo aeronavale di taranti, ufficiale di comando e controllo tattico; Francesca Perfido, in qualità di ufficiale di ispezione in servizio presso l'Imrcc di Roma e Nicola Nania, ufficiale di ispezione in servizio la notte del 26 febbraio a Reggio Calabria.
"A fronte della segnalazione proveniente dall'agenzia europea Frontex - scrive il procuratore Giuseppe Capoccia nell'avviso di conclusione indagini visionato dall'Adnkronos - relativa all'avvistamento di un natante verosimilmente adibito al trasporto di migranti clandestini in navigazione verso le coste calabresi, avvistato in acque internazionali a circa 38 miglia nautiche da Le Castella in condizioni di buona galleggiabilità, in presenza di una prima e corretta valutazione dello scenario operativo effettuata dall'Fsc Frontex Varsavia e dall'Imrcc di Roma che qualificavano l'intervento come operazione 'Law enforcement' attribuendolo alla competenza della forza di polizia territorialmente competente, di cui però sconoscevano le capacità operative", "avendo tutti indistintamente il prioritario, fondamentale e ineludibile obbligo di salvaguardare la vita in mare, anche rispetto a condotte imprudenti, negligenti e imperite degli scafisti nonché di tutela dell'ordine pubblico, avendo l'obbligo di comunicare (la Gdf) e acquisire (la Capitaneria di porto) tutte le informazioni idonee a incidere sulla valutazione dello scenario operativo".
La procura spiega che "la forza di polizia interessata doveva effettuare il monitoraggio occulto del 'target' in avvicinamento per poi intervenire direttamente alle 12 miglia al fine prioritario di valutare visivamente le condizioni di sicurezza del natante e delle persone a bordo". I magistrati ricordano anche le regole dell'Unione europee sulle operazioni marittime. Nell'avviso di conclusione indagini, il magistrato ricorda le singole posizioni dei sei indagati, quattro della Gdf e due della Capitaneria di porto. Per la Procura se i comportamenti degli indagati fossero stati "diligentemente tenuti" avrebbero "certamente determinato l'impiego di assetti della Guardia costiera per l'intercetto del natante, sicuramente idonei a navigare in sicurezza". "Impedendo in tal modo - dice la procura - che il caicco fosse incautamente diretto dagli scafisti verso la spiaggia di Steccato di Cutro e in prossimità si sgretolasse urtando contro una 'secca' a seguito di una manovra imperita de timoniere, così non impedendo l'affondamento del natante e la conseguente morte di almeno 98 persone, decedute tutte per annegamento.
Roma, 23 lug. (Adnkronos) - "Dal momento che parlo spesso di modelli di strategia, voglio dire che credo che il decreto legge sulle materie prime critiche in corso di esame metta in primo piano proprio la strategia necessaria per far accadere tutto ciò di cui abbiamo sentito parlare oggi. Posso darvi il polso della situazione per quello che riguarda l'iter parlamentare del decreto, che inizierà questo giovedì alla Commissione per le votazioni degli emendamenti. Gli umori dei partiti politici sono abbastanza allineati, ognuno sente che su questo decreto c'è la necessità di creare le condizioni affinché i percorsi siano ben strutturati. Ritengo infatti che ci sia ormai sensibilità per il recupero dei materiali ed in particolare di questi materiali così importanti, necessari per la nostra nazione e per i settori dell'aerospazio, della farmaceutica e della chimica". Lo ha detto l’onorevole Massimiliano De Toma (Fdi) intervenendo alla Camera dei Deputati durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Hub del Gruppo Iren ‘RigeneRare’, una piattaforma che si propone come punto di riferimento nazionale per lo sviluppo sostenibile della filiera del riciclo delle materie prime critiche. ‘RigeneRare’ mira all’implementazione di una strategia per garantire un approvvigionamento di tali materiali sicuro, diversificato, economicamente sostenibile e di lungo periodo. Ideato da Iren, l’Hub riunisce i principali attori del settore e promuove il dialogo con le istituzioni, dando un nuovo impulso allo sviluppo dell’economia circolare in Italia nonché al “Piano Mattei”.
“Ovviamente bisogna distinguere quello che è il ruolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica all'interno del decreto - puntualizza De Toma - perché ovviamente hanno competenze differenti. Di competenza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è ciò che attiene alle Regioni, la parte del fondo, quella della cabina di regia e, dunque, della strategia”.
L’onorevole ha quindi ricordato anche la necessità di creare dei corsi di formazione specifici “perché sono anni che l'estrazione mineraria in Italia non viene trattata come è stato fatto in tanti decenni passati” spiega.
Un altro dei temi importanti è la semplificazione, “tutte queste attività necessitano di semplificazione - aggiunge De Toma - e in questo ci viene in aiuto la geotermia. La geotermia è presente in vari emendamenti, perché quel tipo di estrazione da cavità sotterranee fa sì che nei siti possano essere allocate materie critiche, ricordo che in Italia ne abbiamo sedici su trentaquattro. Altro punto fondamentale è il trattamento dei rifiuti, attività in cui il nostro Paese è un’eccellenza. Vorrei porre l’attenzione sul recupero dei Raee e dunque di tutti i piccoli e grandi elettrodomestici che tutti abbiamo in casa. Come gruppo di Fratelli d'Italia abbiamo portato avanti anche la necessità di recupero, a partire dal 2025, dei pannelli fotovoltaici incentivati. Parliamo quindi di un percorso di riciclo necessario e strategico - precisa - in Italia abbiamo alcune delle aziende leader nel settore e grazie al recupero di questi materiali potremo creare le condizioni affinché il nostro dipendere dall'estero possa diminuire negli anni.
“Penso quindi che il decreto abbia un'importanza strategica - conclude - e credo sia giusto che questo Governo abbia deciso di portare avanti questa tematica perché era da diverso tempo che non veniva trattata e ora su questo bisogna lavorare”.
Milano, 23 lug. (Adnkronos) - Lo spread tra Btp e Bund tedeschi apre a 129,5 punti base, in leggero rialzo rispetto a ieri. Il rendimento del titolo decennale italiano si attesta al 3,78%.
Roma, 22 lug. (Adnkronos) - “Perché il governo tramite la ministra Casellati continua ad alimentare la confusione su una riforma costituzionale che è già piena di contraddizioni e incognite? Cosa c'entra il sistema britannico richiamato da Casellati con il "premierato" all'italiana? Il governo intende aprire il confronto su una modifica del testo e su un'ipotesi di legge elettorale basata sui collegi uninominali e sul ballottaggio? Intende rivedere l'assurdità di un presidente eletto direttamente che poi chiede immediatamente la fiducia a entrambe le Camere?”. Lo chiede il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“Anziché fornire rassicurazioni sulle buone intenzioni del governo nel garantire le opposizioni (ci mancherebbe altro!) Casellati chiarisca le intenzioni dell'esecutivo che fin qui sembrano nettamente plebiscitarie e hanno prodotto un testo sgangherato e pericoloso”, conclude Magi.
Roma, 22 lug. - (Adnkronos) - E' un hub che "serve a tre funzioni: la prima quella di aprire il dibattito su queste materie, che sono ancora poco illuminate dal punto di vista dell'analisi e della ricerca. La seconda funzione è quella di fare degli studi e delle analisi per capire come il nostro sistema industriale, che continua ad essere il secondo sistema industriale europeo, può beneficiare soprattutto dell’European Critical Raw Materials Act, che impone obiettivi di riciclo, di estrazione e di raffinazione. Infine, la terza funzione è creare un vero e proprio network di aziende che producono tecnologia, che lavorano le materie, che estraggono e che le raffinano. I numeri sono in forte dipendenza dall'Europa, ma anche dagli Stati Uniti. Quando avvenne la crisi della guerra russo-ucraina, dovemmo sostituire il 30% di greggio che veniva dalla Russia con gas e greggio provenienti da altri Paesi”. Lo ha sottolineato Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo del Gruppo Iren, intervenuto oggi alla Camera dei Deputati durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Hub del Gruppo Iren, RigeneRare, una piattaforma che si propone come punto di riferimento nazionale per lo sviluppo sostenibile della filiera del riciclo delle materie prime critiche che guarda all’implementazione di una strategia per garantirne un approvvigionamento sicuro, diversificato, economicamente sostenibile e di lungo periodo.
“Noi - ricorda - dipendiamo dalla Cina per il 100% di tutte le terre rare e pesanti, per l'80% delle terre rare e leggere, e per il 56% di tutti i materiali critici che vengono dalla Cina, appunto, per la nostra industria. Il che significherebbe che più del 50% del Prodotto Interno Lordo dell'industria italiana dipendente dai materiali critici si fermerebbe, se ci fosse una crisi con la Cina. Le industrie di riferimento sono l'aerospazio, la difesa, l’elettromedicale, il digitale. Si tratta, quindi, del business, tra i più strategici di cui disponiamo e che produciamo".
"Il tema della dipendenza dei materiali critici è sicurezza nazionale, sovranità nazionale ed è sicurezza europea - spiega Dal Fabbro - L'Europa, con l’European Critical Raw Materials Act di marzo 2023 ha iniziato a discuterlo, ma ora è necessario passare alla pratica, creando una comunità di portatori di interessi. Se c'è un'area dove l'Italia può fare da leader è sicuramente nel campo del riciclo, dove si trovano aziende a vario titolo che dispongono di tecnologia, impianti e capacità di riciclare”. “Pensate che oggi, con una decina di impianti potremmo recuperare più del 30% di molti dei materiali critici che ci servono. Non sono tutti e 34 i materiali critici di cui ha bisogno un sistema Paese, ma molti meno, circa 5 o 6. Su questi occorre concentrare l'attenzione: argento, rame (anche se non è materiale critico è molto importante), oro e platino. Questi quattro sono essenziali per le nostre imprese e per tutto ciò che è transizione energetica”, conclude.
Roma, 22 lug. (Adnkronos) - "L'ultima Consulta filatelica, di cui faccio parte, si è svolta presso il Mimit il 20 giugno, presieduta dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto. Nell'occasione tutti i partecipanti hanno chiesto si procedesse alla immediata cessazione della validità postale ed al ritiro dalla circolazione del francobollo dedicato ad Italo Foschi, violento squadrista fascista, sodale di Amerigo Dumini, l'assassino di Giacomo Matteotti, epurato dallo stesso regime per la sua violenza per dedicarsi poi alla carriera prefettizia, che concluse a Belluno nella Rsi nell'autunno del 1943, collaborando con i nazisti alla cattura degli ebrei destinati ad essere sterminati nell'ambito della soluzione finale". Lo sottolinea l'ex parlamentare ed ex ministro Carlo Giovanardi.
"La contemporaneità dell'emissione di un francobollo per Foschi ed uno dopo pochi giorni per Matteotti, ha suscitato proteste in Italia e nel mondo, incredulo che una Stato potesse celebrare un simile personaggio, visto tra l' altro -sottolinea Giovanardi- che le linee guida del Mimit prevedono che spetta al ministro o a un suo delegato 'il compito eminentemente politico di interpretare il sentimento della Comunità nazionale' con la 'scelta di commemorare personaggi illustri... purche' abbiano avuto un impatto eccezionalmente rilevante sul territorio e/o sulla comunita' italiana'".
"Sono convinto che l'emissione di Foschi (di cui non c'è ancora traccia nel Bollettino del ministero) sia stata un errore non voluto, ma mantenere il francobollo in vendita e valido per affrancare lettere indirizzate in tutto il mondo, è una scelta ben più grave, davanti alla quale -conclude Giovanardi- ognuno si deve assumere le proprie responsabilità".
Milano, 22 lug. (Adnkronos) - Le manovre per risanare il gruppo Visibilia necessitano di un tempo più ampio - fino a fine anno - ed è in questo senso che va letta la decisione del tribunale civile di Milano di prorogare fino al 31 gennaio del 2025 l'amministrazione giudiziaria, che sarebbe altrimenti terminata ad agosto, di Visibilia Editore, la società del gruppo fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, presieduta da lei fino al gennaio 2022, prima di dismettere cariche e quote.
Una scelta che va nella direzione indicata dall'amministratore giudiziario Maurizio Irrera che nella sua nota informativa precisa che a garanzia della restituzione del debito pari a 1,29 milioni di euro della società Visibilia srl in liquidazione nei confronti della Visibilia Editrice srl - debito oggetto di patronage da parte di Athena Pubblicità srl - lo scorso 6 giugno "è stato costituito un nuovo vincolo di destinazione sull’immobile" del Parco della Versiliana a Pietrasanta (Lucca) "di proprietà del signor Lorenzo Mazzaro" (figlio della ministra Santanché).
Sempre nella stessa data, con atto di modifica di costituzione di vincolo di destinazione "è stato ulteriormente precisato l’ambito di efficacia e le ulteriori condizioni di cui al vincolo di destinazione che era stato costituito - a garanzia del pagamento di taluni dei creditori della Visibilia srl in liquidazione - sull’immobile in via Giovanni Soresina a Milano di proprietà della Immobiliare Dani srl".
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