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Jonathan Bailey di ‘Bridgerton’ ci appare come a Gisella Cardia la Madonna: siamo stati a Isle of MTV 2024, ecco com’è andata

A Malta abbiamo partecipato in anteprima all'evento musicale che a settembre arriverà su MTV e che, oltre alla cantante britannica Raye, ha ospitato Nelly Furtado e DJ Snake

di Emanuele Corbo
Jonathan Bailey di ‘Bridgerton’ ci appare come a Gisella Cardia la Madonna: siamo stati a Isle of MTV 2024, ecco com’è andata

È una settimana particolarmente calda a Malta. Gli abitanti confermano che sono giorni insolitamente infuocati anche per loro. Il mio primo pensiero è per le migliaia di persone che chissà da quante ore prima si stanno accalcando nella piazza Il-Fosos per la sedicesima edizione di Isle of MTV, il più grande festival estivo gratuito d’Europa che negli anni ha ospitato artisti del calibro di Lady Gaga, Jason Derulo, The Black Eyed Peas e David Guetta.

Per il 2024 i co-headliner dell’evento sono 3: Nelly Furtado, Raye e DJ Snake. Il mio essere stato adolescente all’inizio del nuovo millennio mi spinge a pensare che sia Nelly quella che tutti aspettano, ma nel corso della serata capisco di essermi sbagliato.

Forse già il fatto che sia lei ad aprire lo show dovrebbe farmi insospettire. Poco prima delle ore 20 di martedì 16 luglio il sole è ancora piuttosto alto quando la popstar sale sul palco sulle note di Say it Right, una delle tante hit dal suo terzo disco Loose, quello che le ha svoltato la carriera e, immagino, la vita. Il set della Furtado è un salto all’indietro di 20 anni. Ci sono pressoché tutte le hit del suo repertorio: I’m Like a Bird, Turn Off the Light, l’intensa Try e le immancabili club banger Maneater e Promiscuous.

C’è pure qualche assaggio del nuovo album con i singoli già editi Love Bites e la nuovissima Corazón, eppure la folla non reagisce come avevo pensato. Insomma, siamo pur sempre davanti a una cantante da più di 40 milioni di copie vendute, un Grammy e un Latin Grammy in saccoccia, ma l’entusiasmo dei presenti mi pare un po’ tiepido. Decisamente più calorosa l’accoglienza riservata a Raye, l’artista britannica che lo scorso marzo ha scritto la storia dei Brit Awards vincendo 6 premi su 7 candidature. In Italia non è ancora così nota, sebbene sia reduce da un live all’Umbria Jazz, ma è possibile che sia solo questione di tempo. Diversi indizi fanno pensare che sia lei la next best superstar. I numeri, innanzitutto: oltre 3 miliardi di streaming per i suoi brani, e lo stile, soprattutto.

Raye si muove con sorprendente agilità tra jazz e blues, e si dona al pubblico con una disarmante sincerità tanto da introdurre il brano Ice Cream Man spiegando la storia che c’è dietro, ovvero gli abusi da lei subiti da parte di un produttore musicale. “La musica per me è medicina per le belle cose ma anche per quelle brutte. Questa è la canzone più triste che abbia scritto” spiega interrompendosi più di una volta. “Non mi diverto a cantarla, ma so che è importante che lo faccia per me stessa e per altre ragioni. Parla di violenza sessuale, è disgustoso anche solo dirlo ad alta voce…”.

Il pubblico è dalla sua parte, e – a sorpresa – canta tutti i pezzi in scaletta, da Escapism alla più recente Genesis, coraggiosa canzone da 7 minuti con cui Raye sfida le regole musicali nell’epoca dello streaming. C’è chi la accosta ad Amy Winehouse, chi a Nina Simone che lei stessa cita come ispirazione. Di certo in comune con loro ha il pregio di cantare anche le verità più scomode, e in un panorama musicale sempre più artefatto e di plastica, che pur riempie gli stadi, è davvero una rarità. Ad applaudirla nel privè c’è anche Jonathan Bailey di Bridgerton, che mi appare come a Gisella appare la Madonna di Trevignano. Solo che io non ho le traveggole, e me lo trovo davanti nella sua folgorante semplicità: un paio di sandali, shorts e camicia sportiva. Ma buonasera.

Mentre lo show fila senza intoppi e colpi di scena eclatanti, è nell’area vip che assisto a uno spettacolo nello spettacolo. E non solo per la presenza di Bailey. Influencer provenienti da ogni dove sfilano tutti acchittati mostrando orgogliosi i muscoli, gli uomini, e i ritocchini estetici, le donne. Sembrano tutte sorelle di Kim Kardashian che non ce l’hanno fatta (ma che ad ogni modo ce la stanno facendo più del sottoscritto, ça va sans dire). Gli schermi dei loro smartphone riflettono le storie da pubblicare su Instagram e TikTok per far sapere ai follower quanto se la stanno spassando, e in questo l’open bar dà loro una gran mano, devo dire. Più passano i minuti, infatti, più gli sguardi di molti dei presenti perdono lucidità e no, non è colpa del caldo perché nel frattempo l’aria si è rinfrescata.

A chiudere il concertone è l’esibizione della star della console DJ Snake. Not my cup of tea, devo ammetterlo, se non per quelle hit che tutto il mondo conosce, da Lean On – che lui stesso con non poca modestia definisce un “fottutissimo classico” – a Taki Taki e Let Me Love You. Il suo dj set, però, è funzionale ad accendere ulteriormente gli animi di coloro che popolano il privè. Primi fra tutti i protagonisti di Geordie Shore che, come nei migliori scambi culturali che si rispettino, fanno la conoscenza di Mattia e Giss, tra i protagonisti di Italia Shore. Ed è subito gara a chi twerka meglio e si struscia con lussuria su qualsiasi entità tridimensionale.

Non è ancora mezzanotte quando uno spettacolo pirotecnico accompagna il finale della performance di DJ Snake, ma i veri fuochi d’artificio probabilmente li ha fatti nel pomeriggio il sopracitato Mattia. Il pugile, che ama definirsi un “king”, qualche ora prima dell’evento si è concesso un giretto sul catamarano insieme ai colleghi di reality e passandomi accanto nella hall dell’hotel si è congedato con queste parole: “Vado a fare il mio dovere”, strizzandosi il pacco. Questo Isle of MTV è la gita di quinta superiore che non sapevo di voler rifare.

Isle of MTV andrà in onda su MTV (canale Sky 131 e in streaming su NOW) e su MTV MUSIC (canale 132 e 704 di Sky e in streaming su NOW) sabato 14 settembre dalle 21.00 per poi essere disponibile successivamente su Paramount+.

Foto: Anthony Harvey

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