L’Italia del tennis inizia la settimana che conduce all’inizio dell’Olimpiade con sei giocatori in Top 50. Rientra in questo gruppo infatti Matteo Berrettini, in assoluto il Top 100 che ha guadagnato più posizioni (32) grazie al titolo vinto a Gstaad, il nono in carriera e il secondo in Svizzera. Proprio qui sei anni fa aveva vinto il suo primo torneo nel circuito ATP. Per Berrettini la grande risalita in classifica è la conseguenza diretta di una forma fisica e di un tennis ritornati a un livello di eccellenza. Lo si era già capito a Wimbledon, quando solo lo sfortunato incrocio al secondo turno contro Jannik Sinner lo aveva costretto a salutare in anticipo l’erba di Londra. Lo ha confermato il percorso netto sulla terra rossa di Gstaad: questo Berrettini, se non viene frenato da acciacchi fisici, può perdere solo contro i migliori.

“All’inizio della stagione abbiamo deciso che non avremmo pensato al mio ranking perché avevamo tanti dubbi, intanto sulla risposta del mio corpo. La cosa più importante è che sto bene e che gioco bene”, ha ribadito non a caso lo stesso Berrettini dopo aver battuto nella finale di Gstaad il francese Quentin Halys. “Se queste due cose succedono, posso fare bene”, ha confermato il 28enne romano. Che poi ha aggiunto: “Voglio far bene agli Us Open e in tutta l’estate americana. Un buon obiettivo può essere arrivare tra i primi 30 per l’Australian Open“.

L’asticella quindi sale. Arrivare in Top 30 del ranking Atp a fine 2024 significherebbe per Berrettini essere testa di serie al primo Slam del 2025. Un passaggio cruciale: solo così sarebbe certo di evitare avversari troppo ostici almeno fino al terzo turno. Un obiettivo che però è alla portata, nonostante solo qualche mese fa Berrettini fosse fuori dai primi 100 della classifica mondiale. Infatti, nella seconda parte del 2023 l’azzurro non aveva praticamente più giocato: secondo turno al Masters 1000 del Canada, primo turno al Masters 1000 di Cincinnati e secondo turno agli Us Open erano state le sue uniche apparizioni.

La conseguenze è che da qui a fine anno Berrettini ha pochissimi punti da difendere. Non può più crollare in classifica, può solo risalire. Nei tornei Atp 250 e 500, dove non sempre gli avversari sono di primissimo livello, può ancora racimolare tanti punti. Nei Masters 1000 e agli Us Open invece dovrà anche essere “aiutato” e pescare almeno in qualche occasione un tabellone non troppo malevolo. Poi, dovrà essere bravo Berrettini a sfruttare le eventuali chance che si presenteranno lungo il cammino. Ma l’unica vera incognita sembra essere sempre il fisico: se la forma lo sorregge, “The Hammer” tornerà presto a frequentare i piani alti del ranking Atp.

Al comando del ranking Atp di questa settimana intanto c’è sempre un altro italiano, Jannik Sinner, davanti a Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Scende al n.17 Lorenzo Musetti. Migliora di dieci posizioni il ranking di Fabio Fognini, numero 70 dopo il quarto di finale nell’ATP 250 svizzero. Avvicina ulteriormente la Top 30 Luciano Darderi per effetto del primo quarto di finale in un ATP 500. Al comando del ranking Atp di questa settimana c’è sempre Jannik Sinner davanti a Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Scende al n.17 Lorenzo Musetti.

La top 10 della classifica Atp il 22 luglio 2024

  • 1 (=0). Jannik Sinner (Ita) 9.570
  • 2 (=0). Novak Djokovic (Srb) 8.460
  • 3 (=0). Carlos Alcaraz (Spa) 8.130
  • 4 (=0). Alexander Zverev (Ger) 7.295
  • 5 (=0). Daniil Medvedev (Rus) 6.525
  • 6 (=0). Alex de Minaur (Aus) 4.185
  • 7 (=0). Hubert Hurkacz (Pol) 4.105
  • 8 (+1). Casper Ruud (Nor) 3.925
  • 9 (-1). Andrey Rublev (Rus) 3.830
  • 10 (=0). Grigor Dimitrov (Bul) 3.770.
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