Tensione e litigi, ancora una volta. Un botta e risposta che potrebbe aver messo la definitiva parola fine tra Max Verstappen e la Red Bull. A Hungaroring, il campione olandese delude in pista – classificandosi quinto – e polemizza “come un bambino” fuori. Un rapporto compromesso da mesi, esasperato come non mai nel Gp d’Ungheria. “Siete stati voi a darmi questa strategia di m***a“, così inveisce Verstappen durante la gara nei confronti dell’ingegnere di pista Gianpiero Lambiase. Malumori e attacchi che nascono prima del Gran Premio per poi trasformarsi in un fiume in piena anche nel post. Tra strategie sbagliate, insulti gratuiti e comportamenti infantili, Verstappen ha riportato in primo piano il suo carattere incendiario proprio ora che le prestazioni della sua Red Bull non sono più mostruose. Il campionato sembra ancora blindato, ma senza un chiarimento il resto del cammino il team e il suo pilota lo faranno da separati in casa.
Tra parolacce, insulti e controlli medici: cos’è successo
Max Verstappen ne ha per tutti. Piloti, ingegneri e commissari. Fin dai primi giri: l’olandese supera Norris fuori pista dopo che il pilota McLaren aveva allargato la traiettoria. Il muretto Red Bull chiede di restituire la posizione, una soluzione che Verstappen non apprezza: “Ok, quindi ora puoi spingere la gente fuori dalla pista? Puoi dire alla FIA che d’ora in avanti guideremo così“. La tensione aumenta nei giri successivi quando l’olandese mostra tutto il proprio disappunto sulla strategia di voler rimanere in pista con delle gomme usurate che gli ha fatto perdere posizioni anche per un pit-stop tardivo, accusando il team di “aver proposto una strategia di m***a“. La risposta di Lambiase non tarda ad arrivare: “Bene, davvero un’introduzione gentile”, ma Verstappen rincara la dose: “No amico. Non darmi questa m***a. Voi mi avete dato questa m***a di strategia, ok?! Io sto provando a salvare quello che rimane, c***o!”.
Il secondo team radio
Lo scontro verbale tra l’olandese e Lambiase non si placa, soprattutto dopo lo scontro in pista tra Verstappen e e Lewis Hamilton. I due sono stati protagonisti di un contatto che ha compromesso la corsa al podio del campione del mondo. “Non entrerò in una battaglia radio con gli altri team Max. Lasceremo i commissari fare il loro lavoro. È da bambini in radio. Da bambini!”, dice Lambiase in un team radio. Verstappen replica: “Non capisco perché non posso essere esplicito via radio. Se a qualcuno non piace può stare a casa“. Ma non è finita. Il campione del mondo, come previsto, finisce sotto indagine per l’incidente con il pilota Mercedes. “Il delegato medico ha bisogno di guardarti un attimo in condizioni di parco chiuso”, avverte il team via radio. “Andassero a controllare i commissari se sono okay. Io sono a posto” risponde con grande nervosismo l’olandese. E la gara termina tra le polemiche.
Il contatto Verstappen-Hamilton: “Si f*****o tutti”
“È stato un po’ fastidioso subire certe decisioni. Perché non dovrei poter esprimere la mia opinione su quello che succede? Io sono fatto così e se qualcuno pensa che questa cosa influenzi la mia guida, allora non mi conosce. La gente si può sempre lamentare, ma non mi preoccupa. Dicono che sono stato irrispettoso? Si f*****o tutti, ho sentito tante chiacchere dopo l’Austria perché sono stato accusato di essermi in fase di frenata, mentre oggi lui (Hamilton ndr) ha continuato a curvare verso destra”. A fine gara, senza giri di parole, Max Verstappen esprime tutto il proprio disappunto e attacca anche il suo stesso team.
Red Bull-Verstappen, mai così lontani
Ai ferri corti. Il campione olandese e la scuderia non sono mai stati così lontani. Incongruenze e mancanza di serenità alimentate a più riprese dal padre di Verstappen, Joe. I primi veri malumori si sono amplificati con l’addio (al termine della stagione) del progettista britannico Adrian Newey: “Il team rischia di andare in frantumi. Era uno scenario che temevo all’inizio dell’anno. Per la pace interna alla squadra, sarebbe importante tenere insieme tutte le figure chiave. Ora non è più così. Non è un buon segnale per il futuro“. Parole che non sono passate inosservate alla Red Bull e che hanno portato Joe ad essere il nemico numero uno. Se il vantaggio acquisito nella classifica piloti è ancora rassicurante, lo stesso non si può dire del futuro di Max Verstappen. E l’alta tensione durante il Gp d’Ungheria potrebbe essere davvero stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.