Giustizia & Impunità

Patto occulto in Fondazione Crt, avviso di garanzia per l’ex presidente Palenzona: “Stupito, certo di poter chiarire tutto”

Fabrizio Palenzona è indagato dalla Procura di Torino. L’ex presidente della Fondazione Crt, Cassa di Risparmio di Torino, ha ricevuto un avviso di garanzia. Lo annuncia lo stesso Palenzona, spiegando che la vicenda è legata al presunto patto occulto nel cda Fondazione di cui era presidente: il banchiere avrebbe sollecitato le dimissioni del consigliere Corrado Bonadeo. “Non posso non manifestare il mio stupore per la notizia di indagini avviate nei miei confronti per avere indotto le dimissioni di Bonadeo e sono a disposizione dell’autorità inquirente per ogni informazione sull’accaduto con la certezza di poter chiarire ogni elemento della vicenda”, dice Palenzona alle agenzie di stampa.

Nella sua comunicazione, l’ex presidente utilizza le stesse argomentazioni sollevate quando aveva lasciato la principale poltrona al vertice della Fondazione. “Preciso che, come noto, ho personalmente denunciato all’Autorità di vigilanza appena ne ho avuto contezza l’esistenza di un patto occulto tra componenti degli organi della Fondazione Crt promosso sulla base di una raccolta di firme dall’avvocato Bonadeo. Inoltre, come è altrettanto noto, ho rassegnato le mie dimissioni da presidente della Fondazione Crt quando il consiglio di amministrazione della Fondazione ha ritenuto, deliberando a maggioranza, l’esposto all’Autorità di vigilanza improprio e infondato, sì da giustificare anche il licenziamento immediato del segretario generale reo di avere, su mia indicazione, trasmesso gli atti al Ministero dell’Economia. Quanto alle dimissioni dell’avvocato Bonadeo, riconosciutosi responsabile e autore del cosiddetto patto occulto, ogni atto da me compiuto è stato trasparentemente rappresentato agli organi della Fondazione e al Ministero vigilante”, dice Palenzona.

Il banchiere aveva lasciato la presidenza della Fondazione Crt nell’aprile scorso sostenendo di non essere disponibile a “compromessi su etica e legalità” e denunciando l’esistenza di “patti occulti tali da creare una fondazione nella fondazione”. Dopo gli esposti presentati da Palenzona, sei consiglieri d’indirizzo e un consigliere d’amministrazione della fondazione erano finiti indagati dalla Procura di Torino per “illecita influenza sull’assemblea” dei soci, reato previsto dall’articolo 2636 del codice civile che punisce chi “con atti simulati o fraudolenti, determina la maggioranza in assemblea allo scopo di procurare a sè o ad altri un ingiusto profitto”. Nel giugno scorso il procuratore aggiunto Marco Gianoglio aveva inviato gli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza a perquisire le abitazioni degli indagati. Dopo aver ricevuto l’esposto, anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva deciso di inviare i propri ispettori.

Coinvolto in passato in numerose inchieste giudizarie, dalle quali è sempre uscito con assoluzioni o archiviazioni, Palenzona aveva esordito nella vita pubblica come sindaco di Tortona e poi presidente della provincia di Alessandria, prima con la Dc e poi con La Margherita. Era tornato a guidare la Fondazione Crt nell’aprile del 2023, ennesima tappa di una carriera infinita. In passato è stato vicepresidente di Unicredit, capo della lobby delle autostrade Aiscat, ex manager dei Gavio e pure dei Benetton, presidente del gruppo immobiliare Prelios. Fondazione Crt, è uno degli snodi del sistema finanziario italiano, ha un patrimonio di 2,4 miliardi di euro e detiene partecipazioni in Unicredit (2,1%) e Generali (circa il 2%).