Tra i più promettenti della sua generazione, il corpo del lecchese non è mai stato ritrovato. La scoperta ha dato il via a un nuovo giro di ricerche sulla catena montuosa
Aveva 29 anni. Ed era uno degli alpinisti più promettenti della sua generazione. A distanza di 28 anni dalla sua morte, la spedizione di sole donne organizzata dal Club Alpino Italiano per celebrare il 70° anniversario della prima ascensione del K2, ha ritrovato lo zaino di Lorenzo Mazzoleni, scalatore lecchese scomparso proprio in fase di discesa dalla montagna. Lo zaino è stato avvistato sul ghiacciaio del campo base, a circa sei mila metri di altitudine. Marca, colore ed effetti personali corrispondevano, quindi è stato facile capire subito di cosa si trattasse.
Mazzoleni è scomparso il 29 luglio 1996, durante una spedizione sul K2. Raggiunta la cima, perse la vita probabilmente a causa di una caduta. Il suo corpo non è mai stato ritrovato, lo zaino, ora sì, 28 anni più tardi. Il ritrovamento ha fatto subito scattare altre ricerche, ma non sono state trovate tracce dei resti dell’alpinista.
Scomparse a 29 anni, ma aveva già raggiunto traguardi eccellenti. Nel 1988, a 21 anni, aveva conquistato il primo Ottomila, il Cho Oyu sull’Himalaya. Quattro anni più tardi fu la volta dell’Everest e dell’Aconcagua. Fatale, invece, il tentativo sul K2, che è comunque riuscito a scalare fino in cima. In memoria della sua scomparsa sono nate diverse associazioni: “Gli amici di Lorenzo Onlus”, che gestisce un ambulatorio vicino l’Himalaya, e “Namasté”, che ha inaugurato una scuola in Nepal.