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Zagabria, apre il fuoco su residenti e personale di una casa di riposo: uccide la madre e altre quattro persone, sette i feriti

Un uomo di 51 anni si è introdotto attorno alle 10 di questa mattina nella casa di riposo per anziani e infermi di Daruvar, a 130 chilometri da Zagabria, e ha aperto il fuoco su ospiti e dipendenti. Cinque persone tra cui sua madre sono rimaste uccise, mentre sono sette i feriti, quattro dei quali in condizioni critiche.

L’assalto – Secondo le prime ricostruzioni di Moj Portal, l’uomo, un veterano, è riuscito a fuggire, ma è stato fermato poco dopo dalla polizia in un bar non lontano dal luogo della sparatoria. L’emittente televisiva croata N1 ha riferito che l’uomo che ha sparato in una casa di riposo a Daruvar – una città termale nel centro della Croazia -, è nato nel 1973, è un reduce di guerra e un agente della polizia militare in pensione. Stando alle informazioni ancora da confermare, oltre alla madre, l’uomo avrebbe colpito altre quattro donne, tre anziane residenti nella struttura e una dipendente. La polizia ha riferito di essere stata informata dopo le 10 che un uomo armato aveva ucciso e ferito diverse persone nella casa di cura. In un comunicato ufficiale delle forze dell’ordine, si legge che l’uomo attualmente è “sotto controllo della polizia”.

Prima della sparatoria, l’uomo ha preso un caffè in un bar poco distante dalla casa di riposo, come d’abitudine, questa volta però, prima di uscire, ha offerto una bibita ai presenti e si è allontanato dicendo di “dover andare a sbrigare una faccenda”. Pochi minuti dopo l’assalto, era di nuovo nello stesso bar, dove ha atteso l’arrivo delle forze dell’ordine alle quali si è consegnato senza opporre resistenza. L’uomo era già noto alla polizia per comportamenti violenti, di solito in stato di ubriachezza.

I massacro ha profondamente scosso la Croazia, dove eventi di questo genere si verificano raramente. Tutte le massime cariche istituzionali e politiche del Paese hanno espresso le loro condoglianze ai famigliari e la propria solidarietà alle forze dell’ordine e ai servizi sanitari e sociali. Il premier Andrej Plenkovi si è detto “inorridito” per la strage e si è augurato che gli inquirenti riescano presto a chiarire le dinamiche della sparatoria. Nel pomeriggio a Daruvar si recheranno alcuni ministri e il procuratore generale.