Dai prezzi di ombrellone e lettini, agli aumenti dei pernottamenti in hotel e B&b, ai costi degli spostamenti (in aereo, auto o traghetto) ma anche del panino in autogrill: il caro vacanze non risparmia nessuno. Ancora troppi gli italiani che non possono permettersi un viaggio, mentre chi riesce a partire deve fare i conti con i costanti aumenti. Secondo i dati resi noti da Federalberghi, sono 36 milioni gli italiani che trascorreranno un periodo di vacanza fuori casa questa estate. Un numero in crescita rispetto allo scorso anno quando gli italiani in viaggio erano stati 34,7 milioni. Aumenta così anche il giro d’affari che viene previsto in 40,6 miliardi di euro (contro i 33,8 miliardi del 2023). Un incremento di ben 6,8 miliardi di euro, a fronte di poco più di un milione di vacanzieri in più tra giungo e settembre. Infatti schizza la spesa pro capite, come si evince dai dati della ricerca svolta da Tecnè per conto della Federalberghi: in media ogni italiano pagherà 1.127 euro a persona contro i 972 del 2023.
Per un famiglia una settimana al mare costa 6mila e 400 euro – Aumenti confermati anche dagli ultimi dati Istat sull’inflazione: se a giugno resta ancora inchiodata allo 0,8%, per il terzo mese consecutivo, sulle vacanze è attesa una decisa stangata, con i rincari dei costi per alberghi e trasporti che arrivano addirittura in alcuni casi a superare di 5 volte il livello del carovita. Ma cosa aumenta e di quanto? Secondo la media delle rilevazioni di varie associazioni di consumatori, la villeggiatura costerà agli italiani tra il 10 e il 20% in più della scorsa estate. E proprio sulla base di questi dati è possibile fare un punto sugli aumenti che i vacanzieri si troveranno ad affrontare, sia che ha scelto come meta il mare che la montagna. Dal monitoraggio realizzato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, emerge che una famiglia di quattro persone, composta da due adulti e due minori, spenderà per una vacanza di una settimana in una località balneare ben 6.377,30 euro, il +10% rispetto allo scorso anno e molto di più dei 4.849,52 euro necessari nel 2022.
MARE/ I prezzi delle spiagge – Per chi sceglie come meta il mare italiano, dovrà fare i conti con aumenti dal 3 al 5% per ombrelloni e lettini in spiaggia. Secondo i dati di Federconsumatori 2 lettini e 1 ombrellone per 7 giorni – tra fine luglio e inizio agosto – costano, in media, 278,60 euro, contro i 271,80 dello scorso anno (+3%). Altroconsumo ha invece svolto un’inchiesta sulle tariffe di 211 stabilimenti balneari in 10 città italiane, riscontrato un rincaro del 4% rispetto al 2023. Mediamente la prima fila costa 226 euro a settimana, in seconda il costo medio è di 210 euro, 199 euro in terza, 186 dalla quarta in poi. Si va dai 155 euro per la prima fila a Senigallia fino ai 392 che si devono sborsare per sdraiarsi al sole di Alassio, la località più cara dell’inchiesta di Altroconsumo. A Lignano si spende 164 euro, a Rimini 165 euro, a Palinuro e Viareggio 209, mentre 215 a Taormina e Giardini di Naxos. Prezzi alti anche a Gallipoli, dove si pagano 289 euro per la prima fila mentre ad Alghero 239 euro.
MARE/ B&b e Hotel – Secondo le rilevazioni delle varie associazioni di consumatori, i prezzi degli alloggi sono aumentati in modo consistente in quasi tutte le città. Per questo molti optano per un soggiorno “ridotto”, di 3-5 giorni, e tanti cercano ospitalità presso amici e parenti. Secondo Assoutenti e C.r.c. una famiglia con due bambini che ha deciso di trascorrere una settimana di ferie in una località di mare, avendo già prenotato a giugno una struttura ricettiva a tre stelle o categoria equiparata per il periodo a cavallo di Ferragosto (dal 10 al 17 agosto, 7 notti), spenderà da un minimo di 872 euro di Bibione a un massimo di 3.500 euro di Porto Cervo. Servono quasi 2.600 euro a Baja Sardinia, circa 2.200 euro ad Amalfi, sopra i 2mila euro anche Marina di Pietrasanta. Più economiche Rapallo (909 euro), e Grado (967 euro). Secondo l’analisi di Assoutenti la spesa minima per le 37 località di mare monitorate sale in media del +19,6%. La Sardegna è la regione che, sulla base di tali criteri, mostra gli incrementi percentuali più pesanti su base annua, seguita da Senigallia, Milano Marittima e Anzio. Secondo Federconsumatori una camera doppia al giorno costa, in media, 288,30 euro rispetto ai 252,43 dello scorso anno. Altroconsumo ha riscontrato, invece, rincari del 23% per le località di mare: la meta più economica tra quelle analizzate è – Cervia dove una settimana costa 729 euro – mentre a Gallipoli la spesa per due persone sale a 1.305 euro.
MARE/Ristoranti ed escursioni – Ma i costi di una vacanza non si sono esauriti. Secondo Federconsumatori anche la cena al ristorante costerà il 6% in più dello scorso anno: se 4 persone pagavano 245,94 lo scorso anno, oggi pagheranno 259,60 euro. Gli aumenti riguardano anche le escursioni: mezza giornata in una località caratteristica (comprensiva di trasporto e guida) costerà a persona 45,50 euro contro i 40 del 2023 (il 14% in più). Un giorno in barca, a persona (comprensivo di trasporto, accompagnatori, pranzo a bordo, ingresso parco marino e aperitivo) passa da 94,70 dello scorso anno a 98,90 (+4%).
MONTAGNA/I rincari – Anche chi preferisce la montagna al mare dovrà fare i conti con il caro vacanze. Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori una settimana per una famiglia di quattro persone costerà 4.678,84 euro, contro 4.482,54 dello scorso anno e i 4.128,04 del 2022. La camera doppia passa da 210,71 in media lo scorso anno agli attuali 218,89 (+4%). Solo per pernottare la prima settimana di agosto a Ortisei due persone possono spendere i 1.377 euro, mentre 1.044 euro a Valdisotto (dati Altroconsumo). Federconsumatori evidenzia anche che un’escursione giornaliera in montagna costa a persona 45 euro (con un rincaro del 13%). Un’ora di passeggiata a cavallo passa da 35 a 38 euro. Aumenta del 5% anche il noleggio dell’attrezzatura da trekking. Aumenti anche nei ristoranti delle mete turistiche di montagna: il costo di una cena aumenta anche qui del 6%.
TRASPORTI/I prezzi dei voli – Tra chi si sposterà per le vacanze (in mare o in montagna) quest’anno c’è anche chi lo farà utilizzando l’aereo. Secondo il report di Federconsumatori, in media un volo nazionale per due persone (andata e ritorno) cosa 539,40, contro i 482,22 dello scorso anno e i 408,66 del 2022. Assoutenti ha analizzato le variazioni tra i voli prenotati a giugno 2024 e giugno 2023. Per le tratte prese in esame dall’indagine Assoutenti-C.r.c. l’aumento medio delle tariffe su base annua è del 19,9%. Per un volo di andata e ritorno (partenza 10 agosto, ritorno 17 agosto) relativo ad una famiglia con due bimbi, si spendono oggi un minimo di 972 euro per la tratta Milano-Brindisi, con un incremento del +15% rispetto allo stesso volo acquistato a giugno 2023; 924 euro per volare da Roma a Olbia (+15,5% sul 2023), 770 euro da Milano a Cagliari (+5,6%) e addirittura il 19,7% in più se si viaggia da Roma a Cagliari (prezzo minimo 686 euro). Altroconsumo mette anche in guardia i consumatori sui costi extra (come per un trolley in cabina o uno in stiva) che vengono applicati quando si acquista un biglietto aereo e che di fatto rendono il prezzo iniziale (specie dei voli low cost) solo uno specchietto per le allodole. Anche nel caso dei costi extra sono stati aumenti e il prezzo può passare anche da 25 euro a 116 euro.
TRASPORTI/Il viaggio in auto e la fermata all’autogrill – In tanti scelgono di partire in auto. Il prezzo per un pieno è praticamente in linea con quello dello scorso anno: dal 1° gennaio 2024, invece, sono in vigore invece le nuove tariffe autostradali, che hanno visto rincari medi del 2,2%. Se l’aumento del pedaggio autostradale alla fine rimane contenuto, cattive notizie arrivano per chi utilizza il Telepass, fa presente Altroconsumo. La società ha infatti annunciato, a partire dal 1° luglio, rincari di più del doppio per il proprio canone base: si passa infatti dagli attuali 1,83 a 3,90 euro al mese. Più cara è anche la sosta in autogrill, +3% rispetto al 2023 secondo Ferderconsumatori. Mangiare un panino durante la sosta in viaggio in autostrada può costarci caro. Nell’analisi di Altroconsumo in 22 aree di servizio (tra Milano, Napoli, Roma e Venezia) il prezzo medio di un panino si attesta a circa 7 euro, contro i 4,20 euro di un normale bar: in autostrada, infatti, si spende circa il 70% in più. Non va meglio per chi decide di fare colazione: per un cappuccino in un bar in autostrada bisogna mettere in conto in media 1,84 euro, mentre per una brioche 1,72 euro.
TRASPORTI/Traghetti – Assoutenti-C.r.c. accende i riflettori anche su un’altra nota dolente legata ai trasporti: una famiglia con due bambini che decide di spostarsi in traghetto con auto al seguito (partenza 9 agosto, ritorno 17 agosto) spende – se ha acquistato il biglietto di andata e ritorno a giugno – 1.274 euro per la tratta Genova-Porto Torres (+1,8% sul 2023), 1.094 euro per la Livorno-Olbia (+6,2%), 669 euro per la Napoli-Palermo (+7,2%), 823 euro per viaggiare da Civitavecchia a Porto Torres (+10,2%). In base all’indagine di Assoutenti-C.r.c., gli aumenti medi per i traghetti nel periodo considerato sono del +6,3% sul 2023. Adiconsum Sardegna ha fatto presente anche che al momento il collegamento più caro è Civitavecchia-Olbia: per partire la sera del 16 agosto arrivando a destinazione la mattina successiva, e tornare sabato 24 agosto – se si sceglie la sistemazione in poltrona all’andata e il posto libero al ritorno – una famiglia con due bambini e auto al seguito deve mettere in conto una spesa minima da 1.324 euro, che sale a 1.640 euro se si opta per una cabina interna. Nelle stesse date per la tratta Genova-Olbia in cabina interna il costo del biglietto è di 1.483 euro. Cari anche i traghetti per la Sicilia: per lo stesso periodo considerato, da Livorno a Palermo (andata in cabina, ritorno posto libero) il biglietto parte da 1.099 euro; da Genova a Palermo 1.210 euro (andata cabina interna, ritorno posto libero). Per le Isole Eolie, senza la possibilità di prenotare una cabina, la spesa è di 934 euro per la tratta Napoli-Lipari, 887 euro per la Napoli-Stromboli.
Gli italiani che non possono permettersi la vacanza – Anche per fronteggiare il caro aumenti molti italiani preferiscono spacchettare le vacanze in momenti diversi. Un nuova tipologia: partire per un periodo più breve ma più volte. “Una nuova tendenza, già in atto da tempo”, spiega il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. “Resta il nodo di quei concittadini che non hanno potuto programmare una vacanza per via della mancanza di liquidità”. Secondo i dati presentati dalla principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo, il 44,8% della popolazione italiana non farà viaggi tra giugno e settembre. La maggior parte (il 54,3%) rimarrà a casa per mancanza di liquidità, gli altri per motivi di salute (27,3%) o per motivi familiari (20,1%).
“Colpo di grazia a chi già faceva fatica a fare le ferie” – “Dati drammatici” li definisce Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il problema è che secondo i dati Istat la situazione, dal punto di vista economico, è anche peggiore, visto che un terzo degli italiani non può permettersi una settimana di ferie in un anno, quindi né questa estate né mai. Una percentuale che sfonda la quota del 50% nelle Isole”, prosegue Dona. “Il caro vacanze, poi, ha dato il colpo di grazia a chi già faceva fatica a fare le ferie. Per molti, troppi, non basta più ridurre il periodo di vacanze, scegliere mete più vicine e più a buon mercato, cambiare il tipo di alloggio”, sottolinea: “D’altronde non c’è servizio di alloggi che si salvi dai rincari”.