Kamala Harris ha già il sostegno di un numero sufficiente di delegati per ottenere la nomination come candidata democratica alla Casa Bianca, dopo il ritiro di Joe Biden. I calcoli dei media americani, che tengono traccia di tutte le dichiarazioni di endorsement ricevute dalla vicepresidente, attribuiscono a Harris già 2668 delegati: ben oltre i 1976 voti necessari per vincere la nomination secondo le regole della Convention democratica.

Harris martedì ha incassato anche l’endorsement di George Clooney, che aveva chiesto pubblicamente a Joe Biden di fare un passo indietro, in un editoriale sul New York Times che ha fatto il giro del mondo la settimana scorsa. “Il presidente Biden ha dimostrato cos’è la vera leadership. Sta salvando la democrazia ancora una volta. Siamo tutti così entusiasti di fare tutto il possibile per supportare la vicepresidente Harris nel raggiungimento del suo storico obiettivo”, ha detto Clooney martedì alla Cnn. A sostegno dell’attuale vicepresidente democratica si è schierata anche Melinda French Gates, ex moglie del fondatore di Microsoft.

Harris ha registrato la vittoria in un comunicato diffuso sui social: “Sono orgogliosa di essermi assicurata l’ampio sostegno necessario per diventare la candidata del nostro partito e, in quanto figlia della California, sono fiera che la delegazione del mio Stato abbia contribuito a portare la nostra campagna in alto. Non vedo l’ora di accettare formalmente la candidatura”.

La Convention democratica si terrà dal 19 al 22 agosto a Chicago. Gli endorsement nei confronti di Harris hanno carattere politico e non si traducono in alcun obbligo per il voto. Tecnicamente, dopo il ritiro di Biden dalla corsa presidenziale gli oltre 3900 delegati eletti attraverso il processo delle primarie non hanno più alcun vincolo formale nella scelta del candidato e in linea di principio sono liberi di nominare chi vogliono.

Tuttavia, i delegati non potranno non tenere conto del sostegno politico praticamente unanime da parte del partito ricevuto da Harris nelle 48 ore successive al ritiro di Biden, che di fatto costituisce una chiara indicazione di voto. Prima del passo indietro dell’attuale presidente, inoltre, il comitato organizzatore della Convention aveva previsto di tenere un pre-voto virtuale (“virtual roll call”) per assicurare al candidato le preferenze necessarie alla nomina. Non è ancora stato stabilito se questa consultazione virtuale si terrà o meno.

Il sostegno di Biden – Kamala “è la migliore” ed è “la decisione giusta”, ha detto Joe Biden in una telefonata al quartier generale del comitato elettorale democratico nel Delaware, che Harris ha visitato nella notte di lunedì.

Il presidente oggi rientra alla Casa Bianca dopo l’auto-isolamento per Covid e sembra aver messo da parte i dubbi sul profilo della sua vice e sulle sue capacità di vittoria, che secondo i retroscena degli ultimi giorni avevano contribuito a frenare la decisione di ritirarsi dalla corsa presidenziale.

Harris martedì è attesa oggi a un evento politico a Milwaukee, la città del Wisconsin dove la settimana scorsa si è tenuta la convention repubblicana che ha incoronato Trump come candidato alla Casa Bianca e J.D. Vance come suo vice.

Raccolti 100 milioni di dollari – Il comitato elettorale di Kamala Harris ha raccolto oltre 100 milioni di dollari da domenica a oggi, riferisce la Cnn, un record di velocità che per i democratici conferma anche il sostegno degli elettori intorno alla vicepresidente.

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