“Sulla vicenda di questi giorni, ho una posizione di assoluta e totale condanna. Ci vuole un modo più attento di fare le incursioni legittime da parte dei giornalisti. La persona aggredita, a cui va la mia solidarietà, non si è mai dichiarata giornalista. Non sto giustificando niente. Non credo però che il giornalista passasse lì per caso, trovo più giusto se l’avesse detto”. Sono le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa che in occasione della Cerimonia del Ventaglio ha commentato in questo modo l’aggressione e il pestaggio di un cronista de La Stampa Torino da parte di alcuni militanti di Casapound. “Non vorrei che entrasse troppo nell’uso quotidiano l’inserimento di metodologie che creano reazione che non vogliamo mai avvengono. Non sto giustificando niente, credo che siano estremamente colpevoli. Non credo che il giornalista passasse lì per caso. Non è una colpa, ma sarebbe stato più bello se l’avesse detto: ‘ero lì che volevo riprendere la riunione. Questo non giustifica minimamente la reazione violenta”, ha aggiunto. Dichiarazioni che hanno suscitato la reazione di un cronista de La Stampa presente alla conferenza stampa che ha precisato come il suo collega vittima del pestaggio si trovasse lì per caso. Alla domanda sull’opportunità di sciogliere Casapound, La Russa ha preferito non esporsi troppo: “Non tocca a me deciderlo. Ci sono una legge precisa e un percorso preciso. C’è un consigliere del Pd – ha aggiunto – che ha fatto male a un consigliere della Lega. Non vorrei si chiedesse lo scioglimento del Pd. Per Casapound può esserci una valutazione, quando verrà fatta la leggerò”

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