di Giorgio Boratto
Si può far risalire a Enrico Berlinguer il tema della lotta finalizzata a introdurre dei precisi e qualificati “elementi di socialismo” nella società capitalista insieme al problema dell’intervento pubblico in economia, delle forme di democratizzazione delle attività economiche e della loro armonizzazione. Quella era l’indicazione del Partito Comunista Italiano verso una società dai connotati socialisti. Una nuova via al socialismo. Di quel periodo di programmazione democratica in cui si inserivano riforme importanti con l’interruzione dovuta alla fine del partito rimase ben poco…
A tale proposito si possono considerare conquiste socialiste alcune leggi e riforme della nostra democrazia, ad esempio la legge 300 o Statuto dei lavoratori, così come la riforma sanitaria – il Ssn -, la scuola pubblica e l’estensione di certi diritti.
Certo che queste conquiste sono messe sempre in discussione e il capitalismo cerca sempre di vanificarle. Una grande batosta alle economie liberali e democratiche fu inferto negli anni ’80 dalle politiche neoliberiste di Ronald Reagan e Margaret Thatcher. Ancora oggi assistiamo con le destre al potere un attacco ai diritti, alle uguaglianze e alle riforme, come quella sanitaria sempre più orientata a interessi economici e profitti privati.
Insomma in democrazia il socialismo liberale si fa carico delle diseguaglianze, cosa che il liberalismo classico e la democrazia economica non fanno. Anzi l’estensione degli stessi diritti a tutti i cittadini rafforza lo spirito socialista; anche la salvaguardia dell’Ambiente assume per me connotati socialisti. Non sarà certo chi mette il profitto come norma primaria a tutelare l’Ambiente.
Per questo le battaglie a conservare e rafforzare se possibile questi elementi di socialismo saranno i nuovi semi utili a creare una società più giusta e solidale. Una strada sempre aperta al cambiamento.