Stasi movimentata. Ci vuole un ossimoro per provare a spiegare quello che è il calciomercato del Milan. Che si muove, contatta, stringe accordi. Ma non chiude. A Milano è arrivato anche Gerry Cardinale nella giornata di lunedì: un blitz tutt’altro che annunciato, per parlare con gli stati generali rossoneri (da Ibrahimovic a Moncada e Furlani). L’obiettivo è capire come fare in modo che, dopo Morata, l’allenatore Fonseca possa avere i rinforzi richiesti da settimane. Ma ancora lontani.

L’allenatore vuole ancora almeno quattro giocatori: un esterno destro (e c’è il nome di Emerson Royal del Tottenham), un centrocampista (Fofana del Monaco è una trattativa che prosegue da settimane e come lui anche Samardzic) e un altro attaccante (per cui continua il pressing su Fullkrug, in uscita dal Borussia Dortmund). E poi ci sarebbe il difensore centrale: quel Pavlovic del Salisburgo che nelle ultime ore si è avvicinato tantissimo ai rossoneri e potrebbe presto diventare un nuovo acquisto. Potrebbe essere la trattativa che sblocca il calciomercato rossonero. Per il momento però, tranne il colpo Morata, nessun altro è arrivato a Milanello.

Tutti li vogliono, ma…
Perché il Milan vuole tutti questi giocatori. E la cosa incredibile, perché il calciomercato sa sempre essere incredibile, è che tutti questi giocatori vogliono il Milan. Anche trovando l’accordo. Le trattative sono state frenetiche, i contatti costanti e gli accordi, quantomeno di massima, sono stati presi. Cosa manca? L’intesa con i club. Che peraltro rovescia le normali trattative (anche se la prassi negli anni, e non solo in casa Milan, è cambiata parecchio) in cui sono prima le società ad accordarsi tra loro per poi dare il via libera ai discorsi con gli agenti. Ma al di là della forma, è la sostanza che importa. E da questo viene anche l’incontro con Cardinale di cui sopra: bisogna stabilire (o rivedere) un budget, un raggio d’azione per formalizzare le proposte e sperare che possano essere sufficienti per chiudere le trattative. Se ci sarà ancora il tempo.

Il caso Fofana è abbastanza eloquente in questo senso: con grande fretta, il Milan ha cercato di chiudere e il centrocampista del Monaco ha aspettato. Starebbe ancora aspettando, ma i rossoneri non possono (né vogliono) spendere i 35 milioni richiesti dai monegaschi. E non si tratterebbe di una questione di pazienza da parte del giocatore, ma di opportunità per lui da cogliere. Le alternative? Due nomi (e che nomi): una sarebbe Rabiot, tutt’altro che “alternativa” a Fofana, che piace ad Atletico Madrid e Manchester United. L’altro Rios del Palmeiras, giovane e talentuosa scommessa che arriverebbe dal Brasile.

Non Samardzic dell’Udinese, che viene considerato un trequartista perfetto per Fonseca: i contatti con il padre agente ci sono stati, ma l’estate dell’anno scorso è ancora sotto agli occhi di tutti, quando il giocatore aveva sostenuto già le visite mediche con l’Inter con tanto di foto e video, salvo poi tornare a Udine per un mancato accordo finale tra la società e gli agenti. Ed è questo lo stallo che porta l’allenatore ad aspettare, nonostante le idee chiare sul mercato. Che non sembrano al momento coincidere con le reali disponibilità economiche. Ma il calciomercato è fatto di trattative. Anche lunghe. Solo, non troppo.

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