Con la riforma della separazione delle carriere “si rafforza nell’immediato il pubblico ministero: se oggi i pm hanno 5 componenti in Csm su 30, diventeranno 20 su 30 con la riforma e quindi con una capacità molto più forte di incidere sulle carriere. E tutto questo avrà una ricaduta: si rafforza il pubblico ministero quando si dice di voler rafforzare il giudice. Ma così lo si rende più debole. E bisognerà riequilibrare, perché non sarà democraticamente tollerabile. Il passo successivo sarà quindi la necessità di introdurre dei controlli, e quindi la magistratura inquirente finirà, secondo me, inevitabilmente, per finire sotto il controllo del governo“. Lo ha detto il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, in audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera, nell’ambito dell’esame dei progetti di legge recanti modifiche all’articolo 87 e al titolo IV della parte II della Costituzione in materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura, e istituzione della Corte disciplinare.

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Separazione delle carriere, l’audizione di Santalucia (Anm) in commissione Affari costituzionali: la diretta

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