“Quella contro l’autonomia differenziata è una battaglia legittima, come quella su questo straccio indecente di riforma para-presidenzialistica. Sono due sgrammaticature, due ballon d’essai di persone sostanzialmente ignoranti in materia istituzionale e costituzionale”. Così a L’aria che tira (La7) il filosofo Massimo Cacciari stronca senza mezzi termini le riforme dell’autonomia differenziata e del premierato volute dal governo Meloni, aggiungendo: “L’autonomia differenziata non ha nulla a che vedere con l’idea di federalismo che era portata avanti 30 anni fa a destra da persone come Gianfranco Miglio o a sinistra da altre come Augusto Barbera e in parte il sottoscritto – spiega – perché non prevede alcuna riforma dell’assetto regionale, che è la vera grande questione: le responsabilità della Regione, il finanziamento della Regione, non prevede nulla di tutto ciò. È nient’altro che il tentativo da parte delle Regioni più forti, attualmente a presidenza leghista, di tenersi più risorse per sé, moltiplicando contraddizioni con le altre Regioni e sfasciando ulteriormente il paese e la sua amministrazione. Punto”.
Poi muove una critica puntuta a Elly Schlein e a Giuseppe Conte con una esortazione: “Sicuramente c’è una battaglia che va fatta contro l’autonomia differenziata ma siamo sempre lì: battaglie sulla difensiva e battaglie per dire ‘no’. Gli altri fanno male ma l’opposizione che fa? Impedisce, fa referendum, boccia le riforme, come fu con Renzi, eccetera. Ma non si può andare avanti così. Invece di bocciare le riforme della Meloni, la Schlein e Conte propongano una loro riforma di riassetto istituzionale, amministrativo, regionalistico“.