Hanno soccorso una turista svizzera per strada, l’hanno portata in hotel e l’hanno messa sotto la doccia per cinque minuti per farla riprendere dall’uso di alcol e droga. “Un modo incosciente di aiutare qualcuno privo di sensi”, secondo la giudice, ma non una violenza sessuale. Per questo motivo sono stati scarcerati i due lavoratori stagionali, un pizzaiolo egiziano di 59 anni e un cameriere di Frosinone di 49, fermati a Cattolica il 15 luglio, con l’accusa di avere violentato una turista svizzera di 27 anni priva di sensi.

Come riportano i quotidiani locali, la gip Raffaella Ceccarelli ha accolto le tesi difensive degli avvocati e non ha convalidato l’arresto. Il 15 luglio i due uomini, che non si conoscevano tra di loro e sono incensurati, avevano trovato la ragazza su un marciapiede in stato confusionale, ubriaca ed alterata dai farmaci, con la bava alla bocca e le labbra livide. Dato che il 118 aveva annunciato loro di essere in ritardo per un altro intervento, l’avevano portata in una camera d’albergo, l’avevano spogliata e messa sotto la doccia per farla riprendere.

La giovane non ricorda nulla di quanto accaduto, un vuoto di memoria riconducibile al mix di sostanze stupefacenti e alcol assunto nelle ore precedenti ai fatti. “Sono basita – ha attaccato l’avvocato Giovanna Marro, legale della 27enne – perché il provvedimento del gip entra nel merito della vicenda in maniera sorprendente. E secondo me colpevolizza quasi la ragazza, vittima di quanto accaduto alla luce del fatto che è emerso che è stata denudata e portata in una camera d’albergo da sconosciuti”.

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