La protesta delle opposizioni in commissione Giustizia non si ferma. Pd, M5s, Italia Viva e Alleanza Verdi Sinistra anche oggi non partecipano all’esame del decreto Carceri: hanno disertato la riunione delle 9.30, lo stesso faranno con quella convocata alle 14 e continueranno così fino a quando il testo non approderà in Aula. Dopo l’abbandono dei lavori nella serata di martedì, le minoranze hanno deciso di restare “sull’Aventino” contro il governo che ha presentato altri 14 emendamenti – dieci dell’esecutivo e 4 firmati dai relatori di maggioranza – “senza darci il tempo di esaminarli”, è la loro denuncia.

Contestano inoltre che l’esecutivo abbia dato parere negativo agli emendamenti di minoranza bocciando “ogni volontà di vero confronto”. Erano oltre 200 quelli presentati da Pd, M5s, Iv e Avs e di fatto ora sono considerati decaduti. Le minoranze hanno fatto sapere che ripresenteranno in Aula i loro emendamenti: “Finché il decreto sarà così non vogliamo condividere la responsabilità morale di un Parlamento che, davanti a una tragedia, non fa nulla”, ha detto il renziano Ivan Scalfarotto.

Complessivamente le proposte di modifica sul tavolo erano circa 225. Restano accantonate le sei di Forza Italia a prima firma del capogruppo in Commissione Pierantonio Zanettin. Il provvedimento è all’esame del Senato in prima lettura e, secondo programmi, dovrebbe approdare in Aula la prossima settimana. Non si esclude il voto di fiducia. Poi il passaggio alla Camera, in vista della conversione in legge prevista entro il 2 settembre.

La situazione è così tesa che mercoledì mattina si è tenuto anche un vertice di maggioranza con il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il viceministro Francesco Paolo Sisto, i sottosegretari Andrea Delmastro e Andrea Ostellari e la presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno. Sul tavolo gli emendamenti di Forza Italia che puntano a deflazionare le carceri. “Tutto bene”, si è limitato a dire il Guardasigilli alla fine della riunione che poi ha avuto un confronto molto acceso in Transatlantico con i senatori dem Anna Rossomando e Walter Verini. I toni dei due parlamentari del Pd si sono alzati e a quel punto sono intervenuti il sottosegretario Ostellari e la capo di gabinetto del ministro, Giusi Bartolozzi, che hanno letteralmente preso Nordio ai due lati, conducendolo in buvette, e interrompendo così lo scambio.

Nel corso del vertice del centrodestrao, ha riferito Buongiorno rispetto ai contenuti dei sei emendamenti di Fi, “sono state individuate delle sintesi condivise da tutti i partiti della maggioranza”, quindi in una prossima riunione si passerà alla riformulazione degli stessi emendamenti. Rimarrà fuori dall’intesa “ma verrà esaminato successivamente” la proposta di Fi, contenuto in uno degli emendamenti, che chiedeva la semilibertà per i detenuti che dovessero scontare meno di 4 anni in carcere.

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