Francesca Piccinini, un simbolo indelebile della pallavolo italiana e mondiale. Ha iniziato la sua carriera giovanissima, a soli 13 anni con la Carrarese, fino a diventare una leggenda del suo sport. Medaglie d’oro mondiali ed europei, scudetti e coppe in serie: l’unico neo nella sua straordinaria carriera rimane la mancata medaglia olimpica. Per Piccinini resta la soddisfazione però di aver partecipato a quattro edizioni dei Giochi Olimpici: Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012. Un traguardo straordinario: “La prima, quella di Sydney, è stata bella perché era già una medaglia essere lì. La cerimonia iniziale, tutti i campioni del mondo in uno stadio… Bellissimo”, ha raccontato l’ex pallavolista in un’intervista a Fanpage.
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Oggi, Francesca Piccinini racconta di una vita diversa: “Lavoro, seguo la pallavolo ma non la pratico più. Faccio altre cose extra sport, extra volley e nel tempo libero gioco a padel”. La sua carriera però resta: “Sono orgogliosa perché è venuto tutto in maniera spontanea. Mi allenavo, mi impegnavo e vincevo, ma sono sempre stata me stessa. Sono contenta di aver fatto divertire il pubblico e di essere un esempio per molti”. Ma essere un simbolo comporta anche responsabilità: “Di responsabilità sicuramente, anche quando giocavo negli ultimi anni. Ho cercato di dare consigli, di trasmettere valori e di mettermi a disposizione della squadra”.
Piccinini è stata anche uno dei simboli dell’ascesa della pallavolo femminile in Italia: “Negli anni abbiamo costruito la Nazionale, dal 2000 abbiamo preso più consapevolezza. Vincere Europei, Mondiali… è stato un periodo che ha aperto le porte a quello che accade oggi”. E parlare di oggi significa parlare delle Olimpiadi di Parigi 2024. La Nazionale di volley femminile ci arriva con un nuovo ct, Julio Velasco, dopo il caso Egonu post-Mondiale 2022 e l’addio di Davide Mazzanti. Francesca Piccinini commenta: “Si è parlato tantissimo di quella storia, ma oggi va messa da parte. Paola è una delle giocatrici più forti, ma c’è bisogno di tutti in uno sport di squadra. Oggi vedo una Paola serena, a disposizione della squadra”. Parlando della squadra di Velasco, solo parole di elogio: “È una squadra molto forte e completa, cresciuta dalle Olimpiadi di Tokyo. Le Olimpiadi sono una storia a parte, ma noi abbiamo una bellissima squadra”.