Dal giorno della decisione del Mef di cedere il 41% di Ita Airways (il clone di Alitalia) per il valore di 325 milioni di euro, sono passati quasi tre anni. L’operazione consentirà da una parte a Lufthansa di potenziare i propri servizi in Italia, uno dei maggiori mercati in Europa e dall’altra all’Italia di tenere in vita una fiammella tricolore tra i cieli. Se i risultati finanziari di Ita miglioreranno, Lufthansa avrà un’opzione per assicurarsi la piena proprietà per il 2030.”A Lufthansa consegniamo un’azienda sana, ora si lavori ad un piano più ambizioso”, ha detto il presidente di Ita in questi giorni.
Da allora il valore (sottostimato) del 41% ceduto ai tedeschi è cresciuto (notevolmente) grazie, di nuovo ai contribuenti italiani. In questo periodo di “interregno” in attesa dell’ok (quasi definitivo) della Ue, Ita si è mossa ancora con risorse pubbliche (il fallimento che dura da decenni è stimato in 12 miliardi di euro. Oltre al cambio continuo di presidenti e amministratori delegati). I 325 milioni sono solo il valore degli slot che Ita detiene in tutto il mondo.
In questi quasi tre anni Ita ha rinnovato e quasi raddoppiato la flotta molti acquisti in leasing altri in proprietà per quasi 50 aerei dal costruttore Airbus franco-tedesco, dai lessor società di noleggio aerei (di cui una partecipata da Lufthansa). Operazione dal costo di decine di milioni di dollari che hanno aumentato esponenzialmente il valore di Ita ma il prezzo di vendita resta quello di tre anni fa.
In questo periodo Ita ha anche sostenuto il costosissimo addestramento degli equipaggi dei nuovi aerei che man mano venivano a far parte della flotta. Per rendere “competitiva” e liberata da ogni peso e di oltre 3mila addetti sono stati trattenuti illecitamente nella ex Alitalia in amministrazione straordinaria o in Cig o in Naspi anche questi sono rimasti a carico dei contribuenti per portare Ita alle nozze con Lufthansa. Altro enorme costo cui è stata sollevata Lufthansa.
La cessione degli slot di Linate e di Fiumicino impostata dalla Ue porterà nelle casse di Ita altri milioni di euro lasciando sostanzialmente inalterato il controllo degli slot nei due scali. La navetta aerea Milano-Roma è in forte crescita. Mentre l’aereo resta marginale sulle tratte europee servite dall’Alta velocità, in Francia è stato addirittura messo al bando sulle rotte brevi in Italia stiamo assistendo ad un fenomeno inverso. Quindi Ita in dote porterà a Lufthansa anche la tratta Milano Linate-Roma Fiumicino che sembrava e doveva essere soppiantata dall‘Alta Velocità ma che invece sta recuperando traffico ai danni del treno. Infatti nel 2023 sono stati quasi 880mila i volatori della linea Linate-Fiumicino: il 45% in più del 2022. Quest’anno si prevede saranno un milione ed aumenterà anche l’offerta che attualmente si attesta sui 60 i voli giornalieri tra andata e ritorno. La ricca tratta, gestita in monopolio da Ita continua a crescere grazie anche ai continui disservizi dell’Alta Velocità ed è la preferita dai politici del governo come dimostrato da Salvini e dai suoi quattro collaboratori che hanno saltato la fila venerdì scorso per imbarcarsi sul volo diretto a Linate.
Possibile che il prezzo di vendita del 41% resti lo stesso e che il nostro futuro sposo come più volte successo ad Alitalia sia sotto indagine dalla Ue sugli aiuti di Stato da 6 miliardi che il governo tedesco ha assicurato a Lufthansa per la sua ricapitalizzazione. Dal 2022 sarà cresciuto il valore di Ita? Almeno di qualche centinaio di milioni.