Elena Micheli
Alice Sotero
Alessandra Frezza
Giorgio Malan
Matteo Cicinelli
Riserve: Gabriele Laurenzano, Ilaria Spirito.
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Roma, 24 lug. (Adnkronos) - "La Russa? Una polemica un po' eccessiva, la condanna è unanime. Aggredire è inaccettabile. C'è troppa violenza, anche nel linguaggio". Così Antonio Tajani a Zona Bianca su Rete4 sull'aggressione del giornalista a Torino e le parole di Ignazio La Russa.
Roma, 24 lug. (Adnkronos) - "Trump o Harris? Io credo che per noi italiani il rapporto con gli Stati Uniti sia talmente solido e radicato che non può essere condizionato da questo o quel presidente. Sarebbe miope non privilegiare da parte dell'Italia il rapporto con l'America. Condivido molto le parole che oggi ha detto il presidente Mattarella". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Zona Bianca su Rete4. Per Tajani sono preoccupanti "le dichiarazioni di Trump sui dazi, ma sono questioni che si possono risolvere", quanto a Harris si tratta di "una moderata".
Roma, 24 lug. (Adnkronos) - Quella affermata ieri da Ignazio La Russa è "una enormità. Uno che dice 'lo hanno picchiato perché non si è fatto riconoscere come giornalista' non si può sentire. Se lo diceva gliene avano il quadruplo. Il presidente del Senato non può mai giustificare violenze. Il problema di La Russa è che è 'unfit', non è adeguato e ogni volta che apre bocca ne dice una. Quindi delle due l'unca: o torna a fare il politico con la vena che gli esce quando grida oppure si dia una calmata". Così Carlo Calenda a In Onda su La7.
(Adnkronos) - In aula la procuratrice aggiunta di Venezia Paola Mossa ha ribadito la sua tesi, messa nera su bianco nella richiesta di archiviazione: Letizia Ruggeri ha agito con "correttezza", non mostrando "nessuna 'ansia di distruzione'". Se "è vero che nel provvedimento di confisca la corte d'Assise fa riferimento alla non opportunità di provvedere, allo stato, alla distruzione dei reperti, e che il deposito degli stessi in luogo non dotato di congelatori ne avrebbe probabilmente alterato l'integrità", il cambio di luogo è solo una "soluzione di prudenza da parte del giudice" i cui costi economici - dopo la pronuncia della Cassazione sull'omicidio - le sarebbero potuti costare "l'ipotesi di una responsabilità sotto il profilo contabile".
Soprattutto - e su questo sembra concordare anche la difesa dell'indagata - "non vi era poi alcuna ragione perché la Ruggeri dovesse 'temere', così da volerlo impedire, il giudizio di revisione e con esso la possibilità di pervenire a un risultato diverso. La prova scientifica su cui si fonda il giudizio di responsabilità a carico del Bossetti è risultata assolutamente solida e non vi sono elementi per ritenere che accertamenti successivi e ulteriori possano inficiarla". Di opposto avviso la difesa di Bossetti che chiede il rinvio a giudizio della pm Ruggeri, la quale "nessun diritto aveva di distruggere i campioni (...). Ha agito in modo consapevole, in modo tale da rendere i reperti biologici inservibili per nuove indagini" è la tesi esposta nell'istanza alla opposizione all'archiviazione.
Così avrebbe messo in atto "un'attività criminale, un abuso inaccettabile, una violenza gratuita" distruggendo i campioni di Dna che hanno portato alla condanna di Bossetti e che, "se sottoposti a nuovo esame (ancora possibile in stato di corretta conservazione come affermato dai consulenti tecnici Lago e Casari al pm di Venezia), avrebbero potuto scagionarlo". Questi reperti "sono stati distrutti non per caso fortuito o forza maggiore", ma da "un'attività ordinata da chi quei reperti li doveva, per legge, custodire" per il timore che quel Dna "non avrebbe restituito il medesimo risultato, 'smontando' così, una inchiesta dai costi esorbitanti". Due, di fatto, i nodi che il gip di Venezia dovrà sciogliere: se Letizia Ruggeri era consapevole che spostando le provette avrebbe potuto comprometterne l'integrità e se questa scelta abbia avuto come fine quello di depistare le indagini.
Roma, 24 lug. (Adnkronos) - L'aula della Camera ha approvato il ddl 'Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2023' con 172 voti favorevoli e 119 contrati (4 gli astenuti) e il ddll 'Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2024' con 168 sì e 85 no.
Milano, 24 lug. (Adnkronos) - La pm Letizia Ruggeri in prima fila, alle sue spalle Massimo Bossetti. Nell'aula del Palazzo di Venezia, davanti al gip Alberto Scaramuzza - lo stesso che aveva sollecitato approfondimenti sulla magistrata indagata per frode in processo e depistaggio - sono comparsi i due protagonisti del processo sull'omicidio di Yara Gambirasio. Ma se la Cassazione ha stabilito che l'ex muratore è l'assassino della 13enne ginnasta di Brembate, il giudice veneto si è riservato sul futuro della magistrata che ha lungo inseguito il colpevole del delitto del 26 novembre del 2010.
Il giudice, che non ha fornito una data sulla sua decisione, dovrà pronunciarsi sulla questione di legittimità costituzionale sollevata dalla difesa dell'indagata, essendosi il giudice già pronunciato sulla pm Ruggeri, ed è poi anche chiamato a decidere a favore dell'archiviazione chiesta dalla procura di Venezia oppure sulla richiesta di rinvio a giudizio su cui ha insistito Claudio Salvagni, legale di Bossetti.
Al centro della disputa c'è la conservazione dei 54 campioni di Dna - estratti dagli abiti di Yara e contenenti la traccia mista di vittima e carnefice - spostati dal frigo dell'ospedale San Raffaele all'ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo. Un cambio di destinazione che interrompendo la catena del freddo (i reperti erano conservati a 80 gradi sotto zero) potrebbe aver compromesso il materiale biologico e la possibilità di nuove analisi. Un trasferimento che sarebbe stato deciso dal pm Letizia Ruggeri senza attendere il provvedimento della corte d'Appello di Bergamo, giudice dell'esecuzione, ignorando l'allarme dei carabinieri sul rischio di deterioramento dei campioni di Dna e pregiudicando così la possibilità di un giudizio di revisione che la difesa da tempo persegue.
Mosca, 24 lug. (Adnkronos) - E' mistero sul ferimento di due persone nell'attentato con autobomba a Mosca, che potrebbe essere "collegato alla guerra in Ucraina": gli inquirenti negano che siano rimasti coinvolti il comandante del Centro militare di comunicazioni satellitari russo e di sua moglie. Le autorità hanno rivelato che un ordigno ha distrutto un'auto in un cortile residenziale nella parte settentrionale della capitale russa. Si ritiene che Andrei Torgashov, 50 anni, colonnello, e sua moglie Maya siano rimasti feriti nel presunto tentativo di omicidio. Secondo quanto riferito - scrive il Daily Mail - il colonnello, un ufficiale dell'intelligence militare del Gru, sarebbe in gravi condizioni a seguito dell'operazione chirurgica per l'amputazione di entrambe le gambe dopo l'esplosione. Anche sua moglie avrebbe riportato lesioni al viso.
Ma la notizia del ferimento del colonnello Torgashov e di sua moglie è stata smentita da diversi organi di stampa statali e canali Telegram, che hanno riferito di aver parlato con i due, che avrebbero negato di essere rimasti coinvolti nell'attentato. La portavoce del ministero dell'Interno Irina Volk, in un post su Telegram e senza fornire ulteriori dettagli, aveva dichiarato che "due persone sono rimaste ferite. Le vittime sono state trasportate in una struttura medica in ambulanza".
Citando fonti anonime delle forze dell'ordine, la Tass e diversi altri organi di stampa hanno invece riferito che Torgashov, "militare che ha partecipato all'operazione militare speciale" in Ucraina, e sua moglie sono stati colpiti. Tuttavia, Ria Novosti, citando Torgashov, ha scritto: "È un falso completo. Questa esplosione non ha nulla a che fare con me", aggiungendo che l'auto non era sua e che lui vive in un'altra zona della capitale.
Il canale Telegram di Mash, che ha legami con le autorità russe, ha pubblicato quello che ha definito un filmato di una telecamera di sorveglianza che mostra un uomo che posiziona un dispositivo sotto un suv color argento nel cuore della notte. Ha inoltre pubblicato un filmato che mostra lo stesso veicolo esplodere pochi secondi dopo che un uomo sale al posto di guida. Il comitato investigativo ha affermato che le indagini sono condotte da un'unità che si occupa di "casi particolarmente importanti". Diversi militari russi e personaggi pubblici filo-Cremlino sono stati presi di mira da autobombe da quando Mosca ha lanciato la sua offensiva contro l'Ucraina nel febbraio 2022.
Un altro video ancora sembrerebbe mostrare il momento in cui un uomo con una felpa con cappuccio di colore chiaro piazza una bomba sotto l'auto. In seguito si vedono persone che aiutano la persona ferita, che riesce a fasciarsi da sola le gambe con una maglietta. Secondo quanto riportato dai media russi che citano le forze dell'ordine, dopo aver piazzato l'ordigno, l'uomo sarebbe rimasto per 11 minuti in un parco giochi lì vicino, "riferendo ai suoi superiori".
Le forze dell'ordine sospettano che l'esplosione sia collegata alla guerra in Ucraina. Secondo una prima valutazione della polizia, la causa dell'esplosione della Toyota Prado è stata classificata come "detonazione di un oggetto installato all'interno dell'auto".
E' stato arrestato a Bodrum, in Turchia, il cittadino russo, Yevgeny Serebryakov, ritenuto responsabile dell'esplosione. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno turco, Ali Yerlikaya, che, in una dichiarazione su X, spiega che oggi gli uffici turchi di Interpol/Europol sono stati informati dai colleghi russi che Serebryakov "era arrivato nel nostro Paese con un volo da Mosca a Bodurum" atterrato alle 9.40 ora locali.
Secondo la ricostruzione del ministero turco, il ricercato non è stato identificato immediatamente dal momento che non era inserito nel database dei ricercati dell'Interpol, ma da Mosca sono arrivati documenti per identificarlo comprese foto e così l'uomo è stato arrestato, riferisce la Tass.
Cosa implicano le due scelte che ti proponiamo: