Il futuro contro il passato. Lo aveva fatto capire nel suo primo comizio da candidata Dem alle prossime Presidenziali Usa e lo ha ribadito anche mercoledì dal palco di Indianapolis: Kamala Harris sta usando contro Donald Trump l’arma con la quale il tycoon ha colpito senza tregua Joe Biden per mesi, ossia quella dell’età. Se martedì ha rimarcato gli oltre 20 anni di differenza, nella sua seconda uscita Harris ha sottolineato che in questa campagna elettorale “siamo di fronte a due visioni contrapposte, una che guarda al futuro e una al passato. Noi crediamo e combattiamo per un futuro con una sanità abbordabile, senza povertà infantile, con un’economia per la classe media, dove le donne possono decidere sul proprio corpo”. E al fine di demonizzare ulteriormente Trump e i suoi piani, torna ad associarlo alla piattaforma Project 2025 che mira a potenziare il potere esecutivo e concentrarlo ulteriormente nelle mani del presidente in caso di vittoria del candidato repubblicano: “Un ritorno a un passato buio – lo ha definito Harris – Ma noi non torneremo indietro”.

La vicepresidente in carica passa poi a parlare di quello che sta diventando uno dei cavalli di battaglia della sua campagna appena iniziata: la lotta per il diritto all’aborto. L’America, ha detto, sta assistendo a “un pieno assalto alle libertà e diritti per i quali si è lottato a lungo”, compresa la libertà delle donne di prendere decisioni per il proprio corpo. “Noi che crediamo nella libertà riproduttiva combatteremo per il diritto delle donne di scegliere, il governo non può dire loro quello che devono fare”. E ha poi fatto una promessa ai cittadini americani: “Quando sarò presidente degli Stati Uniti e quando il Congresso passerà una legge per ristabilire questi diritti io la firmerò, non staremo a giocare”.

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