Oltre 15 milioni di euro di risparmio per le casse pubbliche nel 2024. È il risultato della sentenza di primo grado firmata oggi, 24 luglio, dal presidente del consiglio di giurisdizione della Camera: sono stati confermati i tagli ai vitalizi per gli ex deputati, con un ricalcolo degli assegni percepiti sulla base del metodo contributivo. Lo rende noto l’ufficio stampa di Montecitorio. Nel complesso il pronunciamento riguarda circa 800 ex deputati. La causa è iniziata nel 2019, quando alcuni ex parlamentari fecero ricorso contro una delibera del 12 luglio 2018, relativa proprio al taglio ai vitalizi.
I vitalizi restano quindi agganciati al sistema contributivo, introdotto dal regolamento di previdenza del 2012, analogamente a quanto previsto da tempo per tutti i pensionati. “L’unica deroga al sistema contributivo pro quota – si legge nella nota della Camera – è nella previsione che, se in base al sistema contributivo dovesse risultare, per i parlamentari con più legislature, un assegno di importo superiore a quello previsto dal precedente sistema retributivo, la pensione dell’interessato resterebbe limitata all’importo minore“.
La sentenza firmata oggi, nel convalidare i tagli ai vitalizi, conferma anche le cosiddette mitigazioni, ossia alcuni ripristini già deliberati dall’ufficio di presidenza della precedente legislatura – quando il presidente della Camera era Roberto Fico – per rispondere a esigenze individuali. Il consiglio di giurisdizione di Montecitorio è composto da Laura Cavandoli, presidente e relatore, Gianluca Vinci e Debora Serracchiani, e si è insediato nel settembre scorso.
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