Una femmina di orso è stata catturata grazie a una trappola a tubo nella zona dell’Alto Garda. Dopo la cattura, l’animale è stato dotato di radiocollare e poi rilasciato. Sono state avviate le analisi genetiche per stabilire se si tratti di KJ1, l’orsa responsabile dell’aggressione a un escursionista, in località Naroncolo, a Dro, lo scorso 16 luglio. Il turista aggredito al Corriere della Sera però non sembra dell’idea di dover uccidere il plantigrado su cui c‘è una battaglia al Tar (per ora persa dalla provincia autonoma di Trento): “Mi ha aggredito, va abbattuta? È bene trovare la giusta soluzione“.
L’opinione del Comitato per la sicurezza – A dare la notizia, una nota della Provincia di Trento, che ha aggiunto che il Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna ha informato del fatto anche il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, che era stato convocato ieri dal commissario del Governo Giuseppe Petronzi.
Il Comitato ha evidenziato l’impossibilità di chiudere alle persone le aree frequentate da KJ1, come avevano invece chiesto gli ambientalisti e come aveva anche suggerito il Tar dopo aver annullato (per due volte) l’istanza di abbattimento dell’orsa proposta dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. L’area dove si muove l’orsa – questa la principale motivazione del Comitato – è infatti estesa 110 chilometri quadrati e al suo interno si trova una rete di sentieri e strade forestali lunga 250 chilometri con circa 100 accessi diversi.
Le parole del turista aggredito – L’orsa Kj1, con i suoi 22 anni, è la femmina più anziana del branco che vive in Trentino. Le analisi genetiche dovranno confermare se l’orsa catturata e poi rimessa in libertà con al collo un radiocollare che ne tracci gli spostamenti, sia effettivamente quella che ha aggredito il turista francese. Vivien Triffaux – 43 anni, psichiatra – ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera e chiarito in prima persona la dinamica dell’attacco. “Lungo il sentiero ho visto l’orsa corrermi incontro, frontalmente. Dopo pochi istanti mi è venuta addosso. Dietro di lei, c’era un cucciolo in arrivo a tutta velocità. Mi sono rannicchiato per proteggermi. L’orsa mi ha morso il braccio, graffiandomi un po’ovunque“, ha raccontato.
I soccorsi sono arrivati subito, “i forestali mi hanno detto che avevo avuto l’atteggiamento giusto, restando calmo, mostrando che non ero lì per disturbarla“, ha aggiunto Triffaux. Sul destino dell’ora Kj1, il 43enne non si esprime direttamente: “Non voglio dare la mia opinione personale. Credo però si debba rilanciare con calma il dibattito sulla convivenza tra uomo e specie selvatiche”. Per l’escursionista, è necessario trovare un equilibrio tra il garantire la sicurezza dell’uomo e la salvaguardia della biodiversità delle specie. “Del resto – aggiunge – proprio l’uomo è all’origine della distruzione di molte specie”. E conclude “bisognerebbe indicare le zone a rischio e, come ho detto in un’intervista a Domani, diffondere informazioni semplici e chiare su come comportarsi in caso di spiacevoli incontri”.
Animalisti preoccupati per Kj1 – Michela Vittoria Brambilla si è detta però poco ottimista sulla possibile sorte dell’orsa e dei suoi cuccioli: “Diciamo così: non mi stupirei se quell’orsa fosse Kj1 e gli operatori che l’hanno catturata lo sapessero benissimo e se il radiomarcaggio, permesso dal decreto del Tar, e la dichiarazione sui sentieri servissero a consentire e giustificare un abbattimento-lampo di mamma orsa alla prima occasione e conseguentemente la morte dei suoi cuccioli, non ancora autonomi. Il caso di M90, prima radiocollarato per poterlo individuare e poi abbattuto praticamente in contemporanea con l’emissione della sentenza di condanna, insegna”.