Attrice, direttrice artistica, regista e insegnante teatrale, Fioretta Mari si è raccontata al Corriere della Sera. Dall’esordio alla recitazione (“a tre anni a Palazzo Pitti”) alla parte più recente (“Al cinema. Nonna nel film Netflix Ricchi a tutti i costi“), sono “70 anni di carriera”. Il suo chihuahua nella borsetta, nome “George perché somiglia a Clooney” e, meno faceto, il momento in cui ha capito che avrebbe potuto insegnare: “Beh, sono stata una delle più giovani insegnanti nella scuola di Vittorio Gassman, a Firenze. Poi ho avuto 1.500 allievi in America, docente con Vanessa Redgrave e Al Pacino. Grande esperienza”. Non le manda a dire, Mari e non ha dubbi su chi, tra i suoi allievi l’abbia delusa: “Diciamolo. Miriam Leone. Un dolore grande della mia vita. L’avevano scartata da Miss Italia. L’ho ripescata e ha vinto. L’ho messa in contatto perfino con Anna Strasberg, ultima moglie di Lee Strasberg, insegnante di recitazione di Marilyn Monroe. Voleva portarla in America. Ragazza brava. Mai più vista. Mi avesse ringraziato una volta…“. Chi, invece ricorda con piacere sono “Serena Autieri, Caterina Balivo, Alessandra Amoroso, sempre affettuose, amorevoli. Hanno studiato dizione e recitazione con me”. Il passato ad Amici lo racconta con gioia e nostalgia, anche quando spiega di aver lasciato il programma “obbligata”: “Maria (De Filippi, ndr) ha tolto la recitazione. Che ci stavo a fare?“. Un’intervista densa, nella quale Mari racconta anche di una “violenza di un orco. Subita a nove anni sul trenino dei bimbi al parco Collodi, a Pescia. Il conducente mi prende, mi porta in una capanna e… Per fortuna arrivarono altri bimbi e mio padre che inseguì quel sozzo pedofilo con la pistola in pugno. Lo voleva ammazzare. Scappò”. Tante le cose da dire e tante le cose da leggere, in questo bel racconto fatto da Fioretta al Corriere.