Cronaca

Il Mur vuole ristabilire l’esame di fine anno per gli specializzandi già assunti. I giovani medici: “Dà potere ai baroni e limita le assunzioni”

Il ministero dell’Università e della Ricerca ha chiesto al Governo di intervenire per ristabilire l‘esame di fine anno per i medici specializzanti assunti nei reparti tramite il cosiddetto decreto Calabria. La norma, inserita nella legge n. 56 del 29 aprile 2024, è stata pensata per agevolare l’assunzione degli specializzandi negli ospedali e ridurre in questo modo anche il fenomeno dei gettonisti, i costosi medici delle cooperative private a cui gli ospedali sono costretti a ricorrere a causa della drammatica carenza di personale. Il provvedimento, una sorta di potenziamento del decreto Calabria, era auspicato da tempo dai sindacati di categoria e dalle associazioni di giovani medici. Ma il parere del Mur, a firma del direttore generale degli ordinamenti della formazione superiore e inviato a tutti gli atenei italiani, rischia di vanificare il lavoro fatto fino a ora. “Da un lato il Governo e il Parlamento intendono ridurre le liste d’attesa, dall’altro il mondo accademico intende bloccare le assunzioni dei giovani medici per non perdere la sua manodopera a basso costo“, dichiarano, attraverso una nota congiunta, Anaao Giovani e le Associazioni Als (Associazione Liberi Specializzandi) e Gmi (Giovani Medici per l’Italia), condannando “fermamente” la circolare.

Il parere, firmato solo dal Mur e non dal ministero della Salute, “invita” le Università a non rispettare le ultime modifiche normative che aboliscono l’esame di passaggio d’anno per i medici assunti e invita i direttori di scuola “a mantenere comunque” l’esame di passaggio, “almeno” per l’anno accademico in corso. “È inammissibile – sostengono le associazioni – assistere a un’invasione di campo di tale portata. Con l’unico fine di mantenere un esame che rappresenta ormai l’unico modo rimasto ai professori universitari di convincere i medici specializzandi a non accettare un contratto di lavoro a tempo indeterminato nel Servizio sanitario nazionale, appena diverranno specialisti”.

Secondo le associazioni, se questa circolare non verrà modificata, migliaia di giovani medici saranno sottoposti a forti pressioni da parte dei loro professori: “Sarà impossibile essere assunti. Gli specializzandi saranno minacciati dai propri direttori con la frase più o meno velata ‘se accetti l’assunzione, all’esame di passaggio o ti boccio o prenderai un voto basso’. Minaccia che d’altronde viene fatta anche agli specializzandi che non sono in fase di assunzione per costringerli ad accettare le più disparate illegalità“. Infine, la nota sottolinea come questa circolare arrivi in un momento in cui il dibattito pubblico è molto acceso attorno al tema del disgregamento della sanità pubblica universalistica. “In una situazione in cui il non accesso alle cure è la prima preoccupazione di decine di milioni di italiani, costretti a rivolgersi al privato con una spesa di diversi miliardi all’anno o addirittura rinunciando alle cure, non si può restare in silenzio davanti a una così vergognosa difesa dello status quo da parte del mondo universitario, il quale ha come unica preoccupazione quella di non perdere la manodopera a basso costo rappresentata dai medici in formazione”, concludono.