A Gaza occorre arrivare “rapidamente” a un cessate il fuoco. Joe Biden prova a spingere sul premier israeliano Benjamin Netanyahu nel loro faccia a faccia alla Casa Bianca. Lo ha dichiarato il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, parlando con i cronisti sui contenuti del bilaterale. Il leader israeliano “ha detto lui stesso che vuole riportare gli ostaggi a casa. Lavora con noi per portare quell’accordo al traguardo”, ha aggiunto il portavoce della Casa Bianca: “Ci sono ancora delle differenze. Parleremo con il primo ministro per colmarle”. Una giornata intensa per Netanyahu che subito dopo ha in agenda l’incontro con la vicepresidente Kamala Harris, in corsa per le presidenza dopo il ritiro di Biden. Venerdì, invece, l’incontro con Donald Trump.

Durante le brevi battute che hanno preceduto il faccia a faccia dei due leader nello Studio Ovale, Netanyahu ha ringraziato il presidente Usa: “Da fiero sionista ebreo a un fiero sionista irlandese-americano, voglio ringraziarla per i suoi 50 anni di servizio pubblico e i 50 anni di sostegno allo Stato di Israele”. E poi ha anche aggiunto che non vede l’ora “di lavorare con Biden nei prossimi mesi”. Fuori dalla Casa Bianca ancora manifestazione contro la guerra a Gaza. I manifestanti hanno versato del liquido rosso sulla strada, dicendo che simboleggiava il sangue di coloro che sono stati uccisi a Gaza mentre scandivano cori come “Arrestate Netanyahu”.

Un incontro arrivato all’indomani del controverso discorso del premier israeliano al Congresso americano, tra decine di defezioni dem e – anche in quel caso – proteste pro Gaza. Il focus principale era proprio quello di chiudere gli ultimi ‘gap’ sull’accordo per il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Sullo sfondo anche il futuro della Striscia. Un accordo “alla fase finale”, con ostacoli superabili ma che richiederanno altri incontri la prossima settimana, ha spiegato un alto dirigente dell’amministrazione, anche se non è la prima volta che un’intesa sfuma all’ultimo momento.

Sullo sfondo arrivano parole simili anche dall’ex presidente Usa in corsa per la Casa Bianca: Netanyahu deve “finire la guerra e farlo in fretta, perché li stanno uccidendo con questa pubblicità“, ha detto Donald Trump, rispondendo ad una domanda sul suo piano per far finire la guerra a Gaza, nell’intervista a Fox News alla vigilia del suo incontro a Mar a Lago con il premier israeliano. “Lo Stato di Israele non è molto bravo con le Pr“, ha poi aggiunto il tycoon, ricordando che Israele “deve riprendersi i suoi ostaggi” anche se crede che “molti di loro, forse, sono morti”. “Il 7 ottobre non sarebbe mai successo se io fossi stato presidente. Nessuna possibilità, l’Iran era sul lastrico, non avevano soldi per Hamas o Hezbollah”, ha detto ancora Trump.

Trump, per dimostrare comunque la sua affinità con l’amico leader israeliano, ha anche postato su Truth un breve video di Netanyahu che nel suo discorso al Congresso ha evocato presunti complotti iraniani contro l’ex presidente, trapelati sui media Usa dopo l’attentato nel comizio in Pennsylvania. “Se ‘assassinano il presidente Trump’, che è sempre una possibilità, spero che l’America cancelli l’Iran, lo cancelli dalla faccia della Terra. Se ciò non accade, i leader americani saranno considerati codardi ‘senza coraggio’!”, ha scritto il tycoon.

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