Il ministro degli Esteri Israel Katz ha inviato una lettera al suo omologo francese Stéphane Séjourné avvertendolo di un complotto sostenuto dall’Iran per attaccare la delegazione israeliana alle Olimpiadi di Parigi 2024. Lo riferiscono i media israeliani. “Ci sono persone che cercano di minare la natura celebrativa di questo gioioso evento”, scrive Katz, “al momento abbiamo valutazioni sulla potenziale minaccia rappresentata da gruppi vicini all’Iran e da altre organizzazioni terroristiche che mirano a compiere attacchi contro i membri della delegazione israeliana e i turisti israeliani durante le Olimpiadi”.
Il ministro Katz nella sua lettera ha espresso “gratitudine” ai funzionari francesi per le “misure di sicurezza senza precedenti” per proteggere gli israeliani ai Giochi. Così come per la decisione del governo francese di respingere le richieste di bandire Israele dalle Olimpiadi. Gli 88 atleti israeliani ai Giochi di Parigi sono protetti 24 ore su 24 dai servizi di sicurezza francesi e sono sorvegliati anche da funzionari dello Shin Bet, in seguito a una serie di minacce alla delegazione e ai lavori.
Questa mattina un secondo 18enne è stato arrestato in Francia, a 48 ore dal fermo del primo, sospettato di pianificare un attentato terroristico. Secondo Le Figaro, che cita la Procura nazionale antiterrorismo, i due giovani, entrambi originari della Gironda, si conoscevano e sono stati rintracciati dai servizi segreti interni dopo le loro conversazioni sui social. Fonti del quotidiano sostengono che i due 18enni – fermati a poche ore dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi – hanno manifestato l’intenzione di pianificare azioni violente e criminali di matrice jihadista. “Si trattava di un progetto di azione violenta ma è troppo presto perché possiamo confermare gli obiettivi”, sottolineano le fonti, mentre per il momento non ci sono indicazioni di piani collegati ai Giochi.
Un gruppo di hacker che si fa chiamare Zeus ha pubblicato un ampio database di dati personali e organizzativi sulla delegazione israeliana: tra i documenti finiti online ci sono foto di carte d’identità, patenti, dati di accesso per account e servizi online, biglietti aerei, fotografie private. “Vi aspettiamo in Francia”, hanno scritto gli hacker su Telegram e su un sito web che in Israele è già stato bloccato.
Secondo funzionari israeliani specializzati in questo tipo di hackeraggio, l’operazione sembra molto sofisticata, la raccolta di dati da fonti diverse ha richiesto tempo per essere messa insieme e non è escluso che siano stati violati i telefoni o i computer personali dei membri della delegazione. L’obiettivo del gruppo di pirati informatici, che secondo gli esperti opera sotto gli auspici dell’Iran, è quello di creare panico. Ma non viene esclusa la possibilità che sia anche un modo per motivare attivisti filo-palestinesi ad agire contro i membri della delegazione mentre si trovano a Parigi.