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Putin riceve l’alleato Assad: “Tendenza all’escalation in Medio Oriente, anche in Siria”

Nelle stesse ore in cui Benjamin Netanyahu ha parlato al Congresso degli Stati Uniti rievocando quell”asse del terrore” nel quale il premier israeliano include l’Iran, Vladimir Putin ha riceevuto a Mosca Bashar al Assad, presidente della Siria che nello scacchiere mediorientale è vicina a Teheran. Un vertice utile ai due leader per ribadire il legame […]

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Nelle stesse ore in cui Benjamin Netanyahu ha parlato al Congresso degli Stati Uniti rievocando quell”asse del terrore” nel quale il premier israeliano include l’Iran, Vladimir Putin ha riceevuto a Mosca Bashar al Assad, presidente della Siria che nello scacchiere mediorientale è vicina a Teheran. Un vertice utile ai due leader per ribadire il legame tra i due Paesi e lanciare messaggio su una possibile “escalation” in atto nella regione. L’incontro è stato reso noto questa mattina dal Cremlino. “Sono molto interessato alla sua opinione su come si sta sviluppando la situazione nella regione nel suo complesso”, ha detto Putin ad Assad, “purtroppo c’è una tendenza all’escalation, lo vediamo. Questo vale anche direttamente per la Siria”. “Considerando tutti gli eventi che si stanno verificando oggi nel mondo e nella regione eurasiatica, il nostro incontro di oggi sembra molto importante”, ha replicato il leader di Damasco.

L’ultimo vertice tra i due risale al marzo 2023. Anche in quell’occasione Putin ricevette Assad al Cremlino, in occasione dell’anniversario dei 12 anni della rivolta siriana diventata poi guerra civile. Allora Putin aveva sottolineato il ruolo dell’esercito russo nella stabilizzazione del Paese. La Russia ha infatti condotto una campagna militare in Siria dal settembre 2015, collaborando con l’Iran per consentire al governo di Assad di combattere i gruppi armati dell’opposizione e riprendere il controllo del Paese. Sebbene la Russia concentri ora la maggior parte delle sue risorse militari in Ucraina, ha mantenuto un punto d’appoggio militare in Siria e ha ancora truppe nelle basi.

L’incontro è avvenuto nelle stesse ore in cui Netanyahu a Washington ha rievocato lo spettro del cosiddetto “asse del terrore” di cui fa parte Teheran, che in Medio Oriente è alleata di Russia e Siria. “Ci incontriamo oggi a un bivio della storia. Il nostro mondo è in subbuglio. In Medio Oriente, l’asse del terrore iraniano si confronta con l’America, Israele e i nostri amici arabi”, ha detto il premier israeliano al Congresso degli Stati Uniti. “Quando Israele agisce per prevenire che l’Iran sviluppi armi nucleari, è per proteggere noi stessi e gli Usa. I nostri nemici sono i vostri nemici, la nostra battaglia è la vostra battaglia, la nostra vittoria sarà la vostra vittoria”, ha detto Netanyhau.

Nelle stesse ore in cui Netanyahu parlava a Washington e Putin riceveva Assad, la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha affermato che il potere dei gruppi “di resistenza”, sostenuti da Teheran in Palestina, Yemen, Siria, Libano e Iraq, che si oppongo agli Usa e Israele, è in aumento. “Giorno dopo giorno la forza della resistenza è sempre più evidente”, ha scritto Khamenei in un messaggio su X. “Una forza militare, politica ed economica imponente come gli Usa sostiene l’usurpatore regime sionista, stanno lottando contro un gruppo di resistenza e ancora non sono stati in grado di metterlo in ginocchio”, ha sottolineato Khamenei in un messaggio scritto in lingua ebraica.