“Nessuno potrà più dire di non sapere che c’è questa campagna. È ora il momento di unire due campagne referendarie. Per questo abbiamo scritto una lettera aperta ai partiti, sindacati e movimenti che hanno avviato la raccolta delle firme per il referendum sull’Autonomia differenziata proponendo di aggiungere i quattro quesiti sulla legge elettorale da noi proposti, alla campagna referendaria in atto. Se si decide di non farlo adesso, significa che non lo si vuole fare. Chi decide di non promuovere questi quesiti ha scelto di tenersi il Rosatellum perché fa comodo“. A rivendicarlo, nel corso di una conferenza stampa a Roma, Marco Cappato, presidente di ‘Eumans!’, accanto all’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta e all’ex sindacalista Raffaele Bonanni (presidente e vice di ‘Io voglio scegliere’).
“Con questa legge elettorale i cittadini non scelgono più. Lanciamo un ultimatum ai partiti: da oggi in poi consideriamo una non risposta come una risposta“, ha rivendicato Trenta, illustrando i quattro quesiti referendari. Il primo chiede l’abrogazione del voto congiunto tra candidati uninominali e liste plurinominali, col secondo si chiede l’abolizione delle soglie di sbarramento per le liste autonome e le coalizioni; il terzo quesito estende a tutti i partiti l’obbligo di raccogliere le firme; col quarto si propone l’eliminazione delle pluricandidature. A rispondere subito all’appello, presente in conferenza, c’era Riccardo Magi (+Europa): “Il nostro auspicio è che il campo largo diventi concretamente un campo referendario“. Anche perché, ha spiegato lo stesso Magi “la questione non sarà superata con l’eventuale approvazione definitiva del Premierato“. “Dalle poche indicazioni che abbiamo la futura legge elettorale potrebbe essere proporzionale, con liste bloccate e con un abnorme e distorsivo premio di maggioranza. Questo non ci piace, anche perché resteranno tutti i nodi. Ma il governo per ora non dice nulla, difende una riforma della quale manca il cuore, la parte centrale, ovvero la legge elettorale. Anche per questo motivo questi quesiti sono importanti”, chiarisce Magi.
“Lo diciamo chiaramente a Schlein, Conte, Landini e a tutti i promotori del referendum sull’Autonomia differenziata. Cosa farete? Perché non unite moduli e campagne? Anche perché con il premierato il rischio è che si porti avanti una legge elettorale che rafforzi il potere dei partiti rispetto alla volontà degli elettori”, conclude Cappato.
Articolo Precedente

Siccità, Santanchè attacca il New York Times per l’inchiesta sulla Sicilia. Le opposizioni insorgono: “Scaricano le colpe sui giornalisti”

next
Articolo Successivo

Tajani: “Salvini? Apparteniamo a famiglie politiche diverse, noi siamo coerenti e per la stabilità”. E lancia Fitto a commissario Ue

next