Io e Salvini apparteniamo a famiglie politiche diverse. Noi siamo per la stabilità, siamo il Partito Popolare Europeo, che è il primo partito in Europa, un partito di centrodestra che ha ottenuto il presidente del Parlamento Europeo, il presidente della Commissione Europea avrà la maggioranza relativa dei commissari europei”. Così, ai microfoni di Non stop news (Rtl 102.5), il ministro degli Esteri Antonio Tajani motiva la querelle con il leader della Lega Matteo Salvini, che lo ha accusato di aver votato Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea “con la Schlein e i fanatici rosso-verdi”.

“Non c’è mai stato alcun problema – continua Tajani – Noi siamo di Forza Italia e siamo sempre stati coerenti. Dal congresso di Bucarest abbiamo sempre detto che avremmo votato la von der Leyen all’insegna della stabilità. Immaginate cosa sarebbe successo sui mercati se non fosse stata eletta la von der Leyen. I voti contano, il discorso della von der Leyen e il suo documento hanno contenuti che hanno raccolto tutte le proposte di Forza Italia e del Ppe per quanto riguarda il Mediterraneo, l’immigrazione, la casa, le politiche industriali, le PMI, per l’immigrazione”.
E aggiunge: “C’è un sostanziale cambiamento per il Green Deal, che rimane com’è giusto ma devono cambiarne i contenuti. Noi siamo contro il cambiamento climatico: dobbiamo impegnarci ma con soluzioni pragmatiche. E questo è emerso nel documento della von der Leyen in modo molto chiaro”.

Circa il no di Giorgia Meloni all’elezione di von der Leyen, Tajani minimizza: “Io credo che comunque l’Italia riuscirà ad avere un commissario di peso, essendo un Paese fondatore della Ue, la seconda manifattura e la terza economia. L’Europa ha bisogno dell’Italia: siamo un Paese di 60 milioni di abitanti – prosegue – e abbiamo uno dei governi più stabili d’Europa. Questo rappresenta una garanzia e un giusto motivo per cui l’Italia ha diritto ad avere un commissario con un portafoglio importante e con l’incarico di vicepresidente nella Commissione Europea
E fa il nome di Raffaele Fitto: “È un eccellente candidato a commissario europeo. Se ne parlerà all’interno del governo: conosce il Parlamento Europeo, la Commissione Europea e il Consiglio. Per conoscere i meccanismi europei, Fitto ha tutte le carte in regola. Secondo me, è il più indicato. Ne parleremo, ma non ci sono rimpasti all’orizzonte“.

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