Autovelox: un italiano viene fermato in Spagna mentre viaggia a 218 km/h. Ora rischia l’arresto. È successo a Marbella, dove un nostro connazionale ha deciso di mettere alla prova la sua vettura di lusso sull’autostrada AP-7, superando di molto il limite consentito.
La Spagna reagisce severamente – Sfrecciava a 218 km/h su un tratto da 120, ma l’intervento delle autorità iberiche è avvenuto in tempo zero: l’uomo è stato messo agli arresti con l’accusa di un reato contro la sicurezza stradale per cui il prezzo da pagare potrebbe essere molto alto. Il legislatore spagnolo ha disposto, infatti, una pena detentiva da un minimo di tre ai sei mesi di reclusione, nonché la sospensione della patente per un periodo compreso tra uno e quattro anni. La parola passa ora al giudice, che, una volta raccolto ogni materiale utile ad assumere una decisione equa, emanerà il verdetto.
In Italia troppi autovelox? – Lungo lo Stivale, dove il numero di autovelox è molto elevato, le sanzioni rappresentano una voce consistente nelle entrate degli enti locali. Questo ha scatenato, negli anni, i contestatori, convinti che il sistema di monitoraggio della velocità sia esercitato in maniera inadeguata. L’episodio accaduto in Spagna, però, corrobora la teoria secondo la quale gli italiani sarebbero spesso poco inclini a seguire le regole e, soprattutto, conferma la necessità di porre un limite agli eccessi sulle strade.
La soluzione di Salvini – Dubbi li nutre anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Secondo il leader della Lega, si sarebbe perso un po’ di vista il reale scopo degli apparecchi. Promotore di una riforma del Codice della Strada, Salvini spinge affinché vengano introdotti dei rigidi standard di omologazione. Contro le proposte del vicepremier, si è schierata durante l’opposizione e la giunta milanese di Beppe Sala. Nelle scorse ore, Salvini ha comunicato l’introduzione – in via sperimentale – del pedaggio in autostrada automatico. Con modalità analoghe alla formula in vigore dal 2015 alla Pedemontana, chi circolerà sulla tangenziale di Napoli, potrà pagare il passaggio tramite conto corrente. L’impiego è circoscritto a un periodo limitato, in caso di esito positivo, l’esecutivo non esclude di estenderlo all’intera rete nazionale. Sulla proposta di legge, dopo l’ok conseguito dal disegno di legge tra i deputati, dovrà esprimersi il Senato.