Dopo vent’anni di ricerche e studi, il poeta nativo della Calabria è stato tra i più grandi del Novecento. Ora, a 63 anni dalla sua morte, un evento in sua memoria
“L’opera non cade mai, non si frantuma, rimane eterna”. È uno dei versi scritti da Lorenzo Calogero, un poeta tanto tormentato quanto rappresentativo di quel Novecento che è stato segno del cambiamento, uno squarcio che ha diviso la notte dal giorno, la Storia dal resto, ma anche un poeta dimenticato, per lungo tempo. A cui non è mai stato dato veramente il giusto riconoscimento. A sessantatré anni dalla sua morte (avvenuta precocemente, a 50 anni), l’obiettivo è quello di farlo tornare a brillare, e con lui la Calabria. Fino al mondo intero. E dal 9 all’11 agosto, Melicuccà (RC), la città natale dell’artista, si trasformerà nel palcoscenico della sua riscoperta. Parola di Nino Cannatà, che ha curato la stesura dell’antologia Lorenzo Calogero – Poesie scelte 1932-1960 (con la prefazione di Aldo Nove e la traduzione inglese di John Taylor) per Edizioni Lyriks. Ricca di fotografie, disegni del poeta, riflessioni in versi e in prosa inediti, il volume sarà presentato proprio a Melicuccà, l’11 agosto, in occasione della Festa della Poesia.
“La poesia è di tutti. Riscoprire assieme l’immenso dono che si cela nei versi di Lorenzo Calogero è l’occasione per una grande festa della poesia che non può non coinvolgere chiunque ami la bellezza”, ha detto Aldo Nove, autore della prefazione e co-direttore artistico del Festival insieme a Cannatà. Un’occasione, dunque, per riappropriarsi di una grande opera poetica. Un’occasione per “togliere le ragnatele che per 63 anni hanno colpevolmente ricoperto la memoria ed i versi di Lorenzo Calogero. Noi ringraziamo per questo la Regione Calabria, in particolar modo la Vicepresidente Princi il suo interessamento e la Città Metropolitana di Reggio Calabria – aveva commentato un felicissimo sindaco di Melicuccà, Vincenzo Oliviero, un mese prima dell’evento -. La Festa della Poesia può diventare un potente catalizzatore per il progresso culturale, economico e sociale di tutto il territorio”. La città in provincia di Reggio Calabria, dunque, festeggerà la memoria di un artista che ha saputo portare in alto il nome di Melicuccà.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL – Saranno tantissimi gli ospiti presenti a Melicuccà, dal 9 all’11 agosto: Aldo Nove, Tiziano Scarpa, Vivian Lamarque, Gilda Policastro, Nicola Crocetti, Michele Caccamo, Giancarlo Cauteruccio, Vittorino Curci, Franca Mancinelli e tantissimi altri ancora. “La Festa della Poesia vuole essere un omaggio corale a Lorenzo Calogero, un momento di incontro e confronto sull’immensa poesia di Lorenzo Calogero nella sua Melicuccà – ha detto Nino Cannatà, ideatore e co-direttore artistico dell’evento -. Un’occasione per avvicinarsi sempre più a quello che è stato definito ‘un canzoniere amoroso’, un lungo canto, un poema straordinario se valutiamo nel suo insieme l’intera opera poetica. Allo stesso tempo vi è la possibilità di scoprire da vicino il genius loci, i luoghi più cari al poeta tutti altamente simbolici e carichi di suggestione”.
La Festa della Poesia comincerà il 9 agosto, con l’intervento in video conferenza di Emilio Isgrò, scrittore e artista che ha dedicato una sua cancellatura originale per la copertina dell’antologia. E poi, in sequenza, tutti gli interventi della giornata da Gaetano Marchese a Vittoria Olivieri, con un ‘Unplugged’ scritto da Fabrizio Canale a concludere la serata.
Così come la prima giornata, anche i successivi due giorni saranno ricchi di pareri critici e di interventi dedicati all’artista, come quelli di Giorgio Caproni, Mario Luzi, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Amelia Rosselli, e numerosi gli scambi epistolari di Calogero con altri autori ed intellettuali emblematici del Novecento, tra cui Attilio Vallecchi, Giulio Einaudi, Carlo Betocchi, Leonardo Sinisgalli, Giuseppe Tedeschi, Piero Bargellini, Vittorio Sereni.
Fino all’11 agosto, giorno finale del Festival, dove in Piazza Tocco si procederà alla presentazione nazionale del libro, con la partecipazione di Mimmo Sammartino e Biagio Russo, presidente e cts della Fondazione Leonardo Sinisgalli.
Un poeta dimenticato per decenni. E quasi sorprendono le parole che i grandi poeti del Novecento gli hanno dedicato: “Lorenzo Calogero, con la sua poesia, ci ha diminuiti tutti”, scrisse Giuseppe Ungaretti; o anche “il più grande poeta italiano del ‘900”, come lo aveva invece definito Carmelo Bene.
“Un’orchidea ora splende nella mano”, è il sottotitolo del volume. E che sia questa l’occasione di far brillare la poesia di Lorenzo Calogero: da Melicuccà fino al mondo intero.