Gareggiare, vincere e portarsi a casa una medaglia. Ma a quale prezzo? Vincere l’oro può cambiare la vita dell’85% degli atleti italiani in gara, che guadagnano un normale stipendio da impiegato. In occasione della 33esima edizione delle Olimpiadi, il Coni ha aumentato il proprio montepremi come riconoscenza per coloro che riusciranno a posizionarsi nei primi tre posti delle varie discipline. A Tokyo, il Comito Olimpico italiano aveva contribuito con 2.43 milioni di euro complessivi. L’obiettivo, ora, è di migliorare il record delle 40 medaglie dell’ultima edizione.

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Il montepremi decretato dal Coni
Se ad atleti come Jannik Sinner (che comunque non sarà a Parigi), Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi il mero valore economico non cambierebbe di molto il conto in banca – soprattutto grazie ai numerosi introiti guadagnati con i vari sponsor -, lo stesso non si potrebbe dire dell’85% degli atleti meno famosi, che appartengono ai vari gruppi sportivi militari in gara a Parigi (e che quindi guadagnano uno stipendio “normale”, da classico impiegato). Soprattutto in caso di oro: il primo posto, infatti – secondo quanto decretato dal Coni – vale 180mila euro (lordi). A seguire, l’argento 90mila e il bronzo 45mila, tenendo sempre conto del valore lordo.

Hong Kong naviga nell’oro, la Gran Bretagna punta sulla gloria
Singapore e Hong Kong non badano a spese: un oro vale rispettivamente 650mila e 700mila euro. Ad oggi, però, il record appartiene all’Arabia Saudita che – durante Tokyo 2020 – regalò 1.2 milioni di euro al karateka Tereg Hamedi per un medaglia d’argento. Se gli Stati Uniti “risparmiano” (sotto i 40mila euro) mentre Canada e Australia si avvicinano ai 15mila, ci sono alcune nazioni che riconoscono ai propri atleti solo la gloria olimpica: questo il caso di Gran Bretagna, Svezia e Norvegia. Foto di ricordo sulla pedana ma nessun premio in denaro. Non solo una questione di soldi. Alcuni paesi, infatti, mettono sul piatto della vittoria capi di bestiame (in Indonesia) o appartamenti di diversa metratura a seconda del valore della medaglia conquistata (in Kazakistan). E poi c’è la Malesia che regala un auto.

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