L'ex tennista massacra chi fa polemica per l'assenza alle Olimpiadi: "Il successo dà fastidio alla gente mediocre"
“Non ti curar di loro ma guarda e passa”. Cita la Divina Commedia Adriano Panatta. Un celebre verso di Dante per zittire le polemiche che stanno travolgendo il numero 1 del tennis mondiale, Jannik Sinner, per il suo forfait alle Olimpiadi. Intervistato dall’Adnkronos, l’ex campione della racchetta azzurra, il tennista più forte che l’Italia ha avuto prima di Sinner, ribadisce i concetti che aveva già espresso in un’intervista a Il Fatto Quotidiano dopo Wimbledon, quando già serpeggiavano le voci malevoli sulla vita privata di Sinner e la sua relazione con la tennista Anna Kalinskaja.
Oggi la domanda è un’altra: gli italiani si meritano un campione come Jannik Sinner, dopo l’ultima valanga di critiche social? “Se diamo retta alla manica di scemi sui social…”, risponde amaro Panatta. Un numero 1 al mondo, che ha vinto già Coppa Davis e Australian Open, che arriva in fondo a tutti i tornei a cui partecipa. Eppure basta una tonsillite per scatenare l’odio sui social: “Se ci fossero stati ai miei tempi mi avrebbero massacrato in un anno, con tutti i difetti che avevo. Avrei dovuto buttarmi da Ponte Sisto“, la risposta di Panatta.
Le più disparate “letture” del pubblico sul forfait di Sinner portano Panatta al seguente ragionamento: “Bisogna che lui si aspetti questo tipo di cose. Ci sono gli haters così come ci sono quelli che dicono cosa buone, secondo me non bisogna dare retta a nessuno. A volta mi capita del leggere su di me cose che non gradisco ma figurarsi se replico. Non ti curar di loro ma guarda e passa”. Secondo l’ex tennista, è proprio l’atteggiamento che sta avendo Sinner: “Penso che lui stia facendo proprio questo”.
Rispetto al motivo di così tante critiche, Panatta commenta: “Non c’è niente che dia più fastidio a quel tipo di gente del successo altrui: il successo dà fastidio alla gente mediocre, tutto qui. Per cui lui se ne deve fregare e andare avanti per la sua strada: Cercare di fare le scelte migliori, logicamente: perché la strada è lunga, ha una carriera lunga davanti, forse non come quella di Nadal o Federer, ma insomma almeno 12 anni davanti li ha”. “Dare retta a qualcuno che si alza la mattina e attacca la fidanzata… Ma dai, su”, conclude Panatta.
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