Cronaca

Singh morto a Latina, la compagna: “Satnam buttato davanti a casa, ha battuto la testa sul marciapiede”

Non bastava che stesse morendo dissanguato dopo essere finito in un macchinario avvolgi-nylon che gli aveva staccato un braccio e ferito alle gambe. Invece di essere portato in ospedale, Satnam Singh era stato “buttato” davanti a casa battendo la testa. Sono alcuni dei particolari emersi questa mattina nell’incidente probatorio sulla fine del bracciante indiano di […]

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Non bastava che stesse morendo dissanguato dopo essere finito in un macchinario avvolgi-nylon che gli aveva staccato un braccio e ferito alle gambe. Invece di essere portato in ospedale, Satnam Singh era stato “buttato” davanti a casa battendo la testa. Sono alcuni dei particolari emersi questa mattina nell’incidente probatorio sulla fine del bracciante indiano di Latina, morto il 19 giugno dopo due giorni di agonia in seguito all’incidente avvenuto nell’azienda agricola Lovato a Borgo Santa Maria, a pochi km dal capoluogo. A raccontare l’episodio al Giudice per le indagini preliminari del tribunale pontino Giuseppe Molfese è stata Soni, la compagna del 31enne.

“Soni è rimasta molto lucida e ha saputo descrivere tutte le fasi dell’incidente, compresi i momenti successivi, tra cui il trasporto del corpo davanti la loro abitazione – ha spiegato Giovanni Lauretti, avvocato di parte civile al termine dell’incidente probatorio durato oltre tre ore -. Si è emozionata quando ha dovuto descrivere la fase del dolore del suo compagno. Ha fornito una testimonianza che rimarrà agli atti del processo e potrà essere utilizzata in qualsiasi fase”.

Lauretti ha spiegato che rispetto ai primi verbali Soni “ha ricordato una cosa in più, vale a che quando era nel furgone (a bordo del quale Antonello, il 37enne titolare dell’azienda lo aveva portato dinanzi alla sua abitazione, ndr) toccava la testa del suo compagno e non era sanguinante, mentre quando è stato lasciato davanti l’abitazione – secondo lei perché è stato buttato e, dunque, ha toccato con la testa contro un cordolo di cemento -, anche il capo sanguinava“.

Lauretti ha poi spiegato che gli avvocati della difesa hanno posto “molti quesiti alla compagna di Satnam, soprattutto relativi al rapporto di lavoro – chi dava le direttive, in che lingua, ma anche sul macchinario, che Soni ha definito artigianale e che non vedevano spesso utilizzato – ma in parte anche sul trasporto nell’abitazione”.

Il Gip ha ascoltato anche un altro bracciante testimone oculare, accompagnato dal segretario generale della Flai Cgil Hardeep Kaur.