Ambiente & Veleni

Tav a Vicenza, il Tar blocca i lavori per l’Alta velocità: accolto parzialmente il ricorso di Italia Nostra

Si fermano i cantieri a Vicenza. Il Tar del Lazio ha parzialmente accolto il ricorso di Italia Nostra in relazione ai lavori per l’Alta velocità, che sconvolgeranno la città per almeno nove anni, esponendola a rilevanti rischi di carattere ambientale e sanitario. I giudici amministrativi – presidente Giuseppe Sapone – hanno deciso di annullare in parte l’ordinanza del commissario governativo (15 luglio 2023) che approvava il progetto definitivo del 2° lotto funzionale “Attraversamento di Vicenza”. Risultato? Tutto da rifare. Serve una nuova valutazione d’impatto ambientale. E i lavori per la Tav dovranno essere sospesi.

Il nodo riguarda il progetto del bacino di laminazione del torrente Onte, all’altezza della Fiera, dove verrà costruita la nuova stazione. “Non è stata fatta la valutazione d’impatto ambientale dalla Commissione, nonostante la stessa avesse evidenziato che, a causa delle ripercussioni dell’opera, andavano svolti ulteriori approfondimenti” ha spiegato l’avvocato Alessandro Pesavento, che ha presentato il ricorso per Italia Nostra. “Nel progetto definitivo del 2° lotto, in sostanza, non è presente il progetto di quest’opera, come invece previsto dall’articolo 93 del codice degli appalti. A questo punto bisognerà avviare l’iter procedurale da capo, lo dice espressamente il Tar”.

Il punto è che – sottolinea Pesavento – i lavori per la rete ferroviaria dovranno essere sospesi. Il bacino di laminazione infatti è un’opera necessaria (oltreché di compensazione) perché previene che l’area interessata dal cantiere venga coinvolta da alluvioni, degrado territoriale e altri danni di tipo ambientale. “Il progetto del bacino di laminazione – dice Pesavento – è come la tessera di un mosaico, venendo meno questa tessera, i lavori non possono proseguire“. Il 2° lotto riguarda solo la parte ovest della città (il 3° lotto, nell’area di Vicenza Est, è ancora in alto mare). Per la realizzazione dell’opera – da 2 miliardi di euro – è previsto che centinaia di case vengano abbattute e 200 famiglie espropriate. Per le associazioni e i comitati che si oppongono alla Tav a Vicenza si andrà incontro all’aumento esponenziale dell’inquinamento dell’aria, ci saranno “ricadute devastanti sulla salute dei cittadini e il rischio che i Pfas presenti nelle falde siano diffusi nell’aria”.

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