“Dopo la puntata di Belve c’è stato un avvicinamento con Renato Zero”, l’annuncio a sorpresa arriva da Loredana Bertè in un’intervista a Il Messaggero. “Mi manca tanto, come presenza e dipende molto da lui per un riavvicinamento”, aveva detto l’artista nel programma di Francesca Fagnani: “Nella mia vita c’è stato sempre, quindi oggi che sono anni che non parliamo, mi manca molto“.
Una lunga amicizia interrottasi nel 1996. “Quello che avevamo da dirci ce lo siamo detti in 35 anni di amicizia”, aveva tagliato corto Zero nel 2020. “Non ho mai smesso di amarla – aveva poi spiegato l’artista a FqMagazine nel 2023 – ma l’incompatibilità è insormontabile. Da quando non la frequento è migliorata tantissimo, mi dicono che il suo carattere è più affabile ed è lucida. Segno che dobbiamo continuare ad amarci a distanza. Forse non andava bene il mio continuo stare lì a dirle cose, la mia presenza. Detto questo non ci lasceremo mai, come ci siamo promessi, perché il cuore sa dove andare”.
In futuro un tour insieme, come ai vecchi tempi? “So che i concerti di Renato durano ore. E la mia discografia è una Treccani. Non sarebbe un concerto ma un rave party – scherza Loredana -. Di amici nella mia vita ce ne sono, pochi, ma ci sono. Del resto io canto in Pazza: ‘Sono sempre la ragazza che per poco già s’incazza’. Non è facile starmi vicino. Rispetto ad allora, però, ho imparato a volermi un po’ più bene. E che da sola non si sta poi così male”.
Lo scorso marzo per motivi di salute aveva annullato alcuni concerti per forti dolori all’addome: “Ho recuperato. A marzo mi hanno fatto un trattamento d’urto che ha funzionato. Sono riuscita a chiudere le date nei teatri e ora giro l’Italia in lungo e in largo con questa tournée”. Se Baglioni e Tozzi annunciano il proprio ritiro, la leonessa del rock spiega che per lei “sarebbe bello morire sul palco. Io con ironia ho già raccontato quel momento in una canzone, Il mio funerale: quando non ci sei più ti beatificano e le tue canzoni vanno in rotazione in radio, mentre le case discografiche esultano perché vendono un sacco di dischi”.