Destre compatte contro la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici a Parigi. Viktor Orban, Matteo Salvini e Fratelli d’Italia in prima fila contro alcune delle scene dissacranti allestite durante le celebrazioni. E in particolare il passaggio intitolato “festività”, dove un gruppo di persone (tra cui alcune drag queen) sono dietro a un tavolo e sembrano evocare “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci. E quindi una delle rappresentazioni più iconiche dell’ultimo pasto di Gesù con gli apostoli. Da ore ormai, il partito di estrema destra francese Rassemblement National (ma non la leader Marine Le Pen) sta protestando in rete. A loro si sono uniti, oltre ai vescovi d’Oltralpe, anche alcuni dei principali esponenti della destra europea.

Il regista Thomas Jolly però, ha respinto le polemiche: “La nostra idea era inclusiva”, ha detto in conferenza stampa. “Naturalmente, quando si vuole includere tutti, si pongono delle domande. Il nostro obiettivo non era quello di essere sovversivi. Volevamo parlare di diversità. Diversità significa stare insieme”. E ha chiuso: “In Francia abbiamo la libertà di creazione, la libertà artistica. In Francia abbiamo la fortuna di vivere in un Paese libero. Siamo una Repubblica. Abbiamo il diritto di amare chi vogliamo, abbiamo il diritto di non essere adoratori”.

A unirsi a chi si è detto indignato per la scena che avrebbe offeso la cristianità, è stato il premier conservatore ungherese Viktor Orban. Che non ha perso occasione per fare propaganda, definendo lo spettacolo una nuova dimostrazione della “debolezza e della disintegrazione dell’Occidente”. Secondo Orban, la scena è l’incarnazione del “vuoto” della società occidentale. “Hanno gradualmente perso i loro legami metafisici con Dio, la patria e la famiglia” con la conseguenza dell’”assenza di moralità pubblica”.

Poco prima aveva sbandierato il suo sconcerto anche il leader del Carroccio Matteo Salvini: “Aprire le Olimpiadi insultando miliardi di cristiani nel mondo è stato davvero un pessimo inizio, cari francesi. Squallidi”, ha scritto pubblicando su X un collage di immagini. Mentre per Fratelli d’Italia ha parlato l’eurodeputato Nicola Procaccini: “Mi è piaciuta molto la cerimonia del Gay Pride. Sapete quando è prevista quella delle Olimpiadi?”, ha commentato in modo provocatorio il co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo. A lui ha replicato Sandro Gozi, esponente di Renew eletto in Francia. “Continuano a raccontarci che Fratelli d’Italia e il gruppo Ecr sono una forza politica liberale, pro-Ue, moderata. Invece sono semplicemente contro la diversità, contro il femminismo, contro l’universalismo”.

Tacciono sia Giorgia Meloni che la stessa Marine Le Pen. Mentre la nipote Marion Marechal è tra le più attive nell’aizzare commenti contro la cerimonia. “A tutti i cristiani del mondo che si sono sentiti insultati da questa parodia dell’Ultima Cena fatta da una drag queen”, ha scritto su X, “sappiate che non è la Francia a parlare, ma una minoranza di sinistra pronta a qualsiasi provocazione”. E ha chiuso con l’hashtag: #notinmyname. Tra i membri del governo italiano invece, ha parlato la ministra per la Famiglia e le Pari opportunità Eugenia Roccella: “Uno spettacolo ‘international style’, molto discutibile e ben poco inclusivo. Perché se, come pare abbia dichiarato il direttore artistico Thomas Jolly, si voleva che ‘ciascuno si sentisse rappresentato’, il risultato è stato l’opposto: tanti, troppi si sono sentiti emarginati e soprattutto non rispettati nelle diverse sensibilità”. Ancora più drastica la collega del Turismo Daniela Santanché: “Minacciata dal terrorismo islamico, la Francia di Macron deride il cristianesimo”, ha scritto su X.

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