Nella battaglia tra il preservare l’aria e la salute dei cittadini e il garantire la libertà di muoversi a bordo dei veicoli privati in città, ad aggiudicarsi il round è Sadiq Khan, sindaco di Londra e co-presidente di C40, il network globale di oltre 100 sindaci del mondo per promuovere azioni contro la crisi climatica. Un nuovo rapporto prova i benefici ottenuti dall’estensione di una delle misure ambientali più controverse, la cosiddetta ULEZ (Ultra Low Emission Zone o zona a basse emissioni) che dallo scorso 29 agosto copre non solo il centro di Londra ma anche tutte la cerchie periferiche imponendo una tassa ai veicoli inquinanti in base alla classe d’emissione.

I risultati di uno studio sui primi sei mesi di estensione dell’area ULEZ mostrano una riduzione significativa degli inquinanti nelle aree suburbane di Londra a cui sono state allargate le restrizioni: PM2.5 più basse del 22%, NO2 (biossido di azoto) abbattuto del 21% e, rispetto a uno scenario senza ULEZ, anche gli NOx (ossidi di azoto) hanno visto una riduzione del 13%, l’equivalente di togliere 200mila macchine dalla strada per un anno.

“Questi dati eccedono le nostre aspettative, abbiamo superato anche i modelli che erano stati fatti dagli esperti, dimostrando che i benefici per la qualità dell’aria sono ancora maggiori. Questo significa che in tutta Londra adesso ci sono meno veicoli inquinanti e cominciamo a vedere miglioramenti nella qualità e aspettative di vita delle persone”, ha detto in conferenza stampa Sadiq Khan soddisfatto per un risultato che premia otto anni di battaglie contro gli attacchi dei conservatori e delle categorie produttive che gli sono costati anche minacce di morte per lui e la sua famiglia.

La lezione del sindaco di Londra
“L’inquinamento dell’aria a Londra è una questione seria che provoca 4mila morti premature all’anno. L’aria compromette lo sviluppo polmonare dei bambini e provoca cancro, demenze senili e problemi di cuore. E questo è un problema globale”, denuncia Khan che è anche uno dei 500mila londinesi affetti da asma.

Nelle aree periferiche di Londra vivono 800mila bambini, ci sono 1.400 scuole, quindi i risultati dello studio sono significativi per il sindaco che ora è pronto a spingere oltre le sue pratiche ambientaliste: saranno piantati più alberi, introdotti nuovi bus elettrici (in quella che dice essere già la capitale europea dei mezzi pubblici elettrici) e aumentate le colonnine elettriche a 40mila punti di ricarica nei prossimi due anni.

“Quando sono diventato sindaco nel 2016, al King’s College mi avevano detto che ci sarebbero voluti 193 anni per riportare l’aria di Londra entro i limiti legali. Ma oggi sono contento di confermare che ci arriveremo invece entro il prossimo anno. E questo grazie alle politiche di riduzione degli inquinanti nell’aria più di successo del mondo”, ha concluso il sindaco che ha fatto una grossa scommessa nel 2017 con l’introduzione di ULEZ che poi, avendo osservato il 50% di riduzione di sostanze inquinanti, ha gradualmente esteso alla prima fascia di periferia, dove gli inquinanti sono stati abbattuti del 20%, e infine anche alle aree extra urbane.

L’aria buona fa bene anche alle urne
Rispondendo a una domanda de Ilfattoquotidiano.it Khan ha elogiato i sindaci italiani, primi fra tutti quelli di Milano e Roma, Giuseppe Sala e Roberto Gualtieri: “Hanno una visione molto progressista e lavorerò a sempre a più stretto contatto con loro”, ha annunciato Khan da poco rieletto per il terzo mandato come primo cittadino di una delle metropoli più inquinate del mondo, battendo la candidata conservatrice Susan Hall, fervente anti-ULEZ . “I londinesi hanno votato in maggioranza la mia rielezione e le statistiche mostrano che i cittadini sono favorevoli a questa misura che adesso è rispettata dal 96% dei veicoli – ha detto Khan -, mentre in meno di un anno il numero di quelli che invece non ottemperano a ULEX è sceso del 53%”.

Khan la chiama la vittoria di una maggioranza silenziosa contro la minoranza vociante che ha cercato di ostacolare le sue convinzioni, ora vendicate dal nuovo rapporto. A tutti i sindaci consiglia di facilitare la transizione ai veicoli non inquinanti (Khan ha speso 210 milioni di sterline per il fondo di sostegno alla rottamazione) partendo dall’educazione ambientale e dalla sensibilizzazione dei cittadini agli effetti dei cambiamenti climatici. “Una volta alla parola ‘climate change‘ ci veniva in mente il sud del mondo, adesso gli effetti li vediamo in casa – ha detto Khan – Negli ultimi due anni, per esempio, a Londra si sono raggiunti i 40 gradi, una temperatura inimmaginabile per noi, e in un giorno per spegnere gli incendi abbiamo avuto un dispiegamento di forze dei Vigili del Fuoco come non si vedeva dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, mentre poi abbiamo avuto in sole due ore la stessa quantità di pioggia registrata in due mesi”.

Per questo, conclude il sindaco di Londra, il forum di C40 è fondamentale per discutere degli sbagli compiuti nelle varie città e condividere esempi di buone pratiche. “Sono fiducioso che i sindaci in tutti gli Stati Uniti compiranno azioni coraggiose e stiamo costruendo questa coalizione per assicurarci che se Donald Trump vincerà le elezioni non potrà abbandonare gli accordi ambientali di Parigi”.

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