L'artista è l'incarnazione della voglia di vivere e di lottare a ogni costo
C’era grandissima attesa per Celine Dion alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi. La cantante ferma da quattro anni per curare la sindrome della persona rigida è salita sul palco della Tour Eiffel per intonare “L’Hymne à l’amour”, celebre brano di Edith Pilaf. L’interpretazione dell’artista è stata intensa, magica e da brividi. Ancora una volta è riuscita a conquistare milioni di spettatori.
Come ha confessato nel docu-film di Prime Video “Io sono: Celine Dion”, l’artista convive con la malattia da 17 anni e dopo numerose cure ha “ceduto”. Per questo non è più riuscita a calcare il palco. Nelle strazianti immagini del film si vede proprio la cantante in preda all’attacco della sindrome, irrigidirsi completamente tra dolori lancinanti. Nessuno avrebbe mai pensato che da lì a qualche mese sarebbe riuscita a salire nuovamente su un palcoscenico mondiale, in questo caso quello delle Olimpiadi. Celine Dion è l’incarnazione della voglia di vivere e di lottare a ogni costo. Le ultime parole del documentari sono state profetiche: “Mi vedo ancora a ballare e cantare e ho sempre un piano B e C, sapete? Sono fatta così, se non posso correre, camminerò… Se non potrò camminare, striscerò ma non mi fermerò!”. Così è stato.
Boom di ascolti ieri sera per la cerimonia d’apertura, in onda dalle 19:28 alle 23:30, con 4.204.000 spettatori pari al 29.2% di share.
Okay. This really is the comeback of the century. I cannot explain the shivers that ran up my spine while hearing Celine sing. I’m in tears! pic.twitter.com/uoZLW6Yejk #CelineDion #Olympics2024
— Mister D’s POP Gospel (@MisterD80) July 26, 2024