Calcio

Dal fallo di mano fino alla sesta sostituzione: come cambia il regolamento di Serie A

Nuova stagione, ennesimi cambiamenti. Ancora una volta. E ora si prende spunto anche da altri sport come il rugby, se si pensa alla possibilità del “concussion”, ovvero il sesto cambio in caso di trauma cranico (proprio come accaduto in Copa America con l’introduzione del cartellino rosa). Oltre alla valutazione del fallo di mano, ci saranno […]

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Nuova stagione, ennesimi cambiamenti. Ancora una volta. E ora si prende spunto anche da altri sport come il rugby, se si pensa alla possibilità del “concussion”, ovvero il sesto cambio in caso di trauma cranico (proprio come accaduto in Copa America con l’introduzione del cartellino rosa). Oltre alla valutazione del fallo di mano, ci saranno anche dei cambiamenti che hanno a che fare con l’invasione durante i calci di rigore: il gesto verrà punito solo se ritenuto impattante sull’esito del tiro. Questo e tanto altro sarà spiegato nella circolare numero uno, che sarà spiegata dal designatore degli arbitri Gianluca Rocchi dal 4 al 9 agosto alle società di Serie A e B prima dell’inizio dei campionati.

La nuova regola per il fallo di mano
Torna il concetto di volontarietà. Il fallo evidente (ad esempio un braccio sopra la spalla, sempre punibile per definizione), non porterà all’espulsione se il calciatore si troverà all’interno dell’area di rigore, al contrario se si trova fuori sarà sempre cartellino rosso. Quest’ultimo sarà sempre estratto se l’intervento verrà considerato deliberato e “volontario”, decisivo sarà dunque il movimento del braccio (o comunque della mano) verso il pallone. Quindi, chi letteralmente cercherà di “parare” il tiro diretto in porta sarà sanzionato con il cartellino rosso. Stessa ‘punizione’ per chi trattiene, spinge e tira l’avversario non avendo alcuna opportunità di giocare il pallone.

Una sostituzione in più: ecco cosa cambia
Se le cinque sostituzioni erano una novità, la sesta è un evento unico. Ad una condizione: questa avverrà solo in caso di commozione celebrale (o trauma cranico) di un giocatore in campo. A certificare il trauma, ovviamente, non potranno essere gli allenamenti ma molto probabilmente gli staff medici delle squadre.