Prima i fischi, poi la sconfitta: esordio da dimenticare per il giocatore olandese di beach volley Steven van de Velde, di sicuro tra gli atleti più discussi delle Olimpiadi. L’atleta è stato condannato a quattro anni di prigione nel 2016 dopo aver ammesso tre capi di imputazione per stupro su una bambina britannica di 12 anni e ne ha scontato solo uno. Oggi è stato preso di mira dal pubblico presente durante la gara contro la nazionale italiana di Adrian Carambula e Alex Ranghieri. E se l’organizzazione ombrello nazionale per i centri di crisi dello stupro “Rape Crisis England & Wales” ha parlato di “convocazione scioccante“, il portavoce del Comitato internazionale Mark Adams aveva parlato così lo scorso sabato 22 luglio: “Descriverci come persone a loro agio e felici non sarebbe corretto. Abbiamo chiarito che abbiamo avuto una lunga conversazione con il Comitato Olimpico Nazionale Olandese. È un crimine che è avvenuto qualche tempo fa, 10 anni fa. Si sta svolgendo un gran lavoro di riabilitazione. Ci sono anche delle misure di sicurezza molto forti. Credo che l’atleta in questione non rimarrà nemmeno nel villaggio. Pensiamo che il Comitato olimpico nazionale olandese abbia spiegato la sua decisione”.

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Stuprò una 12enne: ora è alle Olimpiadi
Sta facendo discutere la presenza di Steven van de Velde ai Giochi olimpici di Parigi 2024: il giocatore olandese di beach volley nel 2016 fu condannato in Gran Bretagna per aver stuprato una ragazzina di appena 12 anni pochi mesi prima. Allora 22enne, a processo van de Velde confessò di essere a conoscenza dell’età della vittima, che aveva adescato su Facebook. A distanza di 8 anni, sta giocando nei campi di beach volley olimpici ai piedi della Tour Eiffel. Il comitato olandese, infatti, aveva ritenuto che il giocatore soddisfi “le condizioni alle quali gli atleti possono tornare allo sport di alto livello dopo una condanna”. Dello stesso parere è anche la Federazione olandese di pallavolo: “È stato condannato secondo la legge inglese dell’epoca e ha scontato la pena. Noi sosteniamo pienamente lui e la sua partecipazione a Parigi”.

La posizione dell’Olanda
Al termine della sconfitta in tre set contro il duo italiano Carambula-Ranghieri, Van de Velde non si è fermato a parlare con i giornalisti: “Non è qui perché voleva solo riposare la mente e concentrarsi sulla partita”, ha rivelato il compagno di squadra Matthew Immers, che peraltro ha affermato di non aver fatto caso alla reazione del pubblico. Il portavoce della squadra olandese John van Vliet ha dichiarato che la decisione di proteggere Van de Velde è stata presa dal comitato olimpico nazionale e condivisa con il Comitato olimpico internazionale. “Stiamo proteggendo uno stupratore di minori condannato che è qui per fare il suo sport il meglio possibile e per un torneo per il quale si è qualificato. La questione generale delle condanne per reati sessuali e dei reati sessuali è sicuramente più importante dello sport”. Il portavoce ha poi aggiunto: “Nel suo caso, abbiamo una persona che è stata condannata, che ha scontato la sua pena, che ha fatto tutto ciò che poteva per poter competere di nuovo“.

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