Nessuna scena della cerimonia di apertura delle Olimpiadi a Parigi era ispirata all'”Ultima cena” di Leonardo da Vinci. A smentire ore di ricostruzioni e spegnere le relative polemiche, ci ha pensato il regista Thomas Jolly. Il tableau intitolato “festività” con ballerine, drag queen e la deejay Barbara Butch con un copricapo a raggiera era una semplice evocazione di “un banchetto degli dei”. Anche per questo, subito dopo sulla passerella è apparso il cantautore Philippe Catherine, emerso da sotto una campana impersonificando Dioniso, divinità della leggerezza. “Non era l’Ultima Cena la mia ispirazione”, ha detto Jolly a BFMTV. “Credo fosse abbastanza chiaro che si trattava di Dioniso che arriva a tavola, è il dio della Festa, del vino e padre di Sequana, la dea legata al fiume. L’idea era una grande festa pagana, legata agli dei dell’Olimpo…Olimpo, Olimpo, spirito olimpico…”.
Il quadro vivente, messo in scena durante la storica apertura delle Olimpiadi nel cuore della città, è finito al centro delle polemiche animate dall’estrema destra. E non è mancata la condanna dei vescovi francesi per quella che, hanno sostenuto, sarebbe stata una scelta “blasfema”. Fin dalle prime reazioni infatti, l’associazione è stata fatta con l’iconica rappresentazione dell’ultima cena di Gesù con gli apostoli fa da Leonardo e conservata a Milano. Fin dai primi istanti, su X sono iniziate a circolare i fotomontaggi che sostenevano la tesi di una stretta ispirazione con il quadro religioso. Oggi è arrivata la smentita. Ed è emersa anche un’altra associazione. Online si è ipotizzato che il quadro evocato potrebbe essere “il Festino degli Dei” di Jan Harmensz van Biljert, dipinto intorno al 1635 e conservato al Museo Magnin à Dijon. E se così fosse, Barbara Butch al centro della scena avrebbe rappresentato Apollo e non Gesù.
Dopo più di 24 ore di polemiche e dopo che in un primo momento non erano arrivate risposte dirette, oggi gli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi si sono scusati con chiunque si sia sentito offeso. Anne Descamps, direttrice esecutiva delle comunicazioni di Parigi 2024, ha detto che “non c’è mai stata l’intenzione di mostrare mancanza di rispetto verso alcun gruppo religioso” e che “se le persone si sono offese in qualche modo, siamo, ovviamente, davvero, molto dispiaciuti”. A prescindere dal quadro, Jolly ha voluto ribadire che nelle sue intenzioni non c’era alcuna volontà derisoria: “Non troverete mai in me il desiderio di deridere o denigrare qualcosa”, ha detto sempre a BFMTV. “Ho voluto organizzare una cerimonia che riparasse e riconciliasse. E riaffermare i valori della nostra Repubblica”. Valori francesi tra cui, da sempre, la laicità ricopre un ruolo fondamentale.
Ce n’était pas du tout la Cène, mais le Festin des Dieux de Jan Harmensz van Biljert, peint vers 1635 et conservé au Musée Magnin à Dijon. Au centre de la table, ce n’est pas le Christ, mais Apollon couronné. Bacchus-Dionysos est allongé au premier plan. Plus clair maintenant? pic.twitter.com/5pPQ7wLy4L
— Céline Falardeau®️ (@celinepinson) July 27, 2024