Olimpiadi Parigi 2024

Adrian Carambula e la skyball che sembra toccare la Tour Eiffel: tutti i segreti dell’iconico servizio che fa impazzire l’Italia (e non solo)

Una battuta entrata nella storia del beach volley: tanto per la sua inusuale traiettoria quanto per la sua efficacia. E pensare che l'italo-uruguaiano voleva giocare a calcio

Dragonball aveva l’onda energetica, Holly e Benji la catapulta infernale. Alle Olimpiadi, il beach volley italiano risponde con la skyball. Esegue Adrian Ignacio Carambula. “Tutti i bambini la adorano perché sembra quasi che venga da un supereroe. È l’arma che uso al servizio“. Una battuta entrata nella storia della competizione (anche senza aver vinto alcuna medaglia in carriera), tanto per la sua inusuale traiettoria quanto per la sua efficacia. Un gesto che supera ogni logica, unica nel suo stile. E quest’anno a Parigi, con la Tour Eiffel sullo sfondo, il pallone sembra quasi toccarla. Per uno scatto suggestivo. Nato e cresciuto a Montevideo sognando il percorso di Luis Suarez (suo compagno di squadra all’epoca), oggi per i più piccoli appassionati di beach volley è lui l’idolo da seguire.

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Dal calcio al beach volley
Sognava di diventare un calciatore professionista per poter indossare, un giorno, la maglia Celeste. Un infortunio all’inguine, però, gli cambia la prospettiva. D’ora in avanti si abituerà a guardare in alto. Merito anche del trasloco negli Stati Uniti d’America, a Miami: “E’ stato questo sport a trovare me. Io frequentavo amici che non dovevo e mio padre mi pressava per andare andare bene a scuola e continuare a giocare a calcio, cosicché potessi prendere una borsa di studio. Io però ero diventato ribelle e dicevo a tutto no! Ho lasciato casa, la scuola per un periodo e ho iniziato a frequentare la spiaggia“. E proprio sulla sabbia dell’Haulover Beach Park nasce il famoso colpo “a catapulta”. Grazie alle origini italiane della nonna – con cui aveva un rapporto speciale – Carambula sceglie il tricolore e all’età di 28 anni – nel 2016 – partecipa alle sue prime Olimpiadi, a Rio de Janeiro.

I segreti della skyball
Toccare il punto più alto del cielo per poi scendere velocemente a terra togliendo ritmo a chi deve colpirla. La prima regola per eseguire una perfetta skyball è “togliersi dalla mente la possibilità di poter sbagliare”, parola di Adrian Carambula. L’obiettivo, oltre che cercare di fare punto, è quello di far divertire il pubblico. La tecnica consiste nel lanciare la palla a circa 30 metri di altezza in verticale cercando di farla atterrare nella metà campo avversaria. La difficoltà per chi riceve sta nel decifrare il punto di caduta, lo sguardo all’insù verso il sole accecante di certo non aiuta. E anche il vento può giocare un ruolo decisivo. La micidiale battuta però, non è propriamente una sua invenzione: tutto nasce negli Usa. Carambula è stato bravo a perfezionarla e renderla efficace. Mr Skyball e il suo colpo a campanile.