La minaccia di Mosca era stata chiara: se gli Stati Uniti dovessero dispiegare missili a lunga gittata in Europa, le città del vecchio continente diventerebbero “vittime potenziali”. Ma le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sulle capacità russe di rispondere al dispiegamento di missili a lungo raggio, non hanno intaccato le idee del governo tedesco. La portavoce di Berlino, Christiane Hoffmann, infatti, ha ribadito che a partire dal 2026 la Germania ospiterà i missili Usa: “La Russia ha alterato l’equilibrio strategico e sta minacciando l’Europa e la Germania con missili da crociera e noi dobbiamo dotarci di questo deterrente”, ha dichiarato. Alla domanda sulle minacce russe la portavoce del governo tedesco si è limitata a rispondere: “Ne prendiamo atto”.
Durante il vertice della Nato a Washington, gli Usa hanno programmato un nuovo dispiegamento di missili a lungo raggio in Germania. La Casa Bianca ha spiegato che Tomahawk e SM6 verranno posizionati in territorio tedesco, entro il 2026, per dimostrare l’impegno degli Stati Uniti nei confronti dell’Alleanza Atlantica e il suo contributo alla deterrenza integrata europea. Oltre ai missili a lungo raggio, è emerso come Washington abbia intenzione di posizionare “ulteriore difesa aerea, sostegno e altri supporti bellici in Germania e Italia”.
Putin aveva paventato il rischio di una crisi missilistica da guerra fredda nel caso di un dispiegamento, dichiarando che Mosca sarà costretta a prendere misure “speculari” in risposta al piano di Washington e Berlino. Il leader russo, inoltre, ha messo in chiaro che Mosca non si sentirà più impegnata a rispettare un precedente bando sulle armi nucleari a medio raggio. Il Trattato Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces) non è più in vigore da quando gli Stati Uniti si sono formalmente ritirati da esso nel 2019, durante l’amministrazione di Donald Trump, accusando la Russia di aver violato gli obblighi previsti dal trattato. Secondo Putin, però, la Russia ha continuato a rispettare gli accordi anche se il trattato era di fatto lettera morta. Il Cremlino ha anche dichiarato che, in risposta al piano tedesco-americano, le navi da guerra russe potrebbero essere equipaggiate con missili.