Sentirsi belli e apprezzati agli occhi degli altri, spesso, è motivo di gioia per molte persone. Ma non è sempre così e, soprattutto, non lo è per tutti. Ed è quello che certe persone chiamano “Ugly Privilege“, ovvero il privilegio di essere brutti. È la storia di Sarah, una creator che ha scelto di rientrare in questo gruppo per un motivo ben preciso: “Quando parlo di ‘ugly privilege’ non dico che penso di essere brutta, ma intendo dire che gli uomini, in generale, non mi trovano attraente. La maggior parte di loro credono che sia brutta e per questo motivo mi lasciano sola, e per me, questo è un privilegio”.
Sarah non è l’unica donna che vuole far parte di questo gruppo di persone consapevolmente. Anzi, sono tantissime altre le ragazze felici della loro invisibilità agli occhi degli uomini, così da sentirsi al sicuro in un mondo dove troppo spesso le donne sono vittime di attenzioni indesiderate, oltre che moleste.
“Ho preso peso dopo aver partorito e gli uomini ora mi ignorano. Non sento la necessità di perdere perso perché sto così bene. Ero continuamente molestata, non riuscivo ad uscirne”, dichiara qualcuna.
Questo privilegio, quindi, si porrebbe all’opposto rispetto al ‘pretty privilege’ chiamato in causa da alcune donne che si sentono oggettificate dagli uomini e odiate dalle altre donne. E tutto ciò non riguarda esclusivamente il campo sentimentale.
Nel mondo lavorativo, infatti, “gli impiegati che non rispettano i canoni di bellezza tradizionale sono spesso meno affetti da certi bias – spiega il professionista delle risorse umane, Lucas Botzen, a Business Insider -. Loro potrebbero essere meno distratti dagli altri e avere un comportamento meno inappropriato, il che potrebbe aiutarle a prestare maggior attenzione sul lavoro, aumentando la produttività”.
Non solo. Perché non soddisfare alcune aspettative sociali di bellezza potrebbe essere considerata anche una benedizione da alcune persone. La executive coach alla Johns Hopkins Carey Business School Alexa Chilcutt, ha parlato di un incontro con un avvocato che le avrebbe detto di essere fortunata a non avere “grossi seni” perché era già bella convenzionalmente. “Se li avessi avuti, nessuno vedrebbe che sei intelligente”, ha raccontato la donna a Business Insider. In alcuni contesti come quelli citati, “Essere meno femminile o ‘carina’ potrebbe essere un vantaggio per una donna che cerca livelli più alti di leadership”.
Un discorso che potrebbe reggere, certo, ma fino a un certo punto, perché non dovrebbe essere “apparire brutti” la soluzione più adatta a rendere meno frequenti le molestie o il sessismo sul posto di lavoro. E tutti dovrebbero poter essere giudicati solo per le loro qualità intellettuali piuttosto che su quelle fisiche.
@sarahs.tok just a little explanation of what i mean when i say i have “ugly privilege”. #uglyprivilege #letmeexplain #doesthismakesense ♬ original sound – Sarah